Ho letto “Freddo a luglio” di Joe R. Lansdale

“Certe volte il clima è così soffocante che l’umidità sembra dotata di massa propria, e quando cammini ti sembra di guadare della gelatina”.
Avevo appositamente tenuto in disparte questo libro di Lansdale per leggerlo durante l’estate, sperando che almeno per il titolo mi procurasse qualche brivido. Non è stato così e luglio continua ad essere caliente……
Come spesso accade nei romanzi dello scrittore texano la storia si suddivide in un antefatto, una lunga preparazione e l’azione vera e propria.
Richard Dane, corniciaio di LaBorde nel Texas, deliziosa moglie e figlio piccolo a carico, una notte, durante un tentativo di furto in casa sua, spara e uccide il ladro. La polizia archivia il caso come legittima difesa e lascia il giovane padre di famiglia alle prese con i rimorsi. Da qualche parte spunta il genitore dell’ucciso, Ben Russell, giunto sul posto per farsi giustizia da solo. Nonostante la sorveglianza della polizia riesce a penetrare in casa ma viene sopraffatto dalla coppia e arrestato. Tuttavia, da una fotografia, Dane si rende conto di non aver sparato al figlio di Russell. Allora chi è l’ucciso, troppo frettolosamente fatto seppellire dalla polizia?
Dane non sporge denuncia e Russell viene liberato, quindi i due si alleano per cercare di scoprire in che razza di storia sono incappati e quale sia il ruolo della polizia. Storiaccia torbida nella quale sono coinvolte l’FBI e la Dixie Mafia. Scoperto di che si tratta e ingaggiato un detective privato, segue la lunga preparazione che si conclude con la solita carneficina.
“……il ‘messico’ uscì barcollando sul pianerottolo. Aveva il davanti della sua camicia umido e scuro, ricoperto di una sostanza che veniva risucchiata entro la cassa toracica ogni volta che respirava.”
Alla fine si conteranno otto cattivi uccisi e una ragazza liberata mentre i nostri tre eroi torneranno a casa malconci ma salvi.
Insomma è il solito Lansdale. Thriller, poliziesco, pulp…..tutte le definizioni si adattano ai suoi libri. Ma questo è soprattutto un romanzo sulla paternità. La paternità portata al parossismo.
Scritto nel 1989, edito in Italia da Fanucci per la prima volta nel 2002.

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