Ho visto “L’ipnotista”

Con il bestseller omonimo del 2010 di Lars Kepler (pseudonimo di una coppia di autori svedesi) si è cimentato il regista svedese Lasse Hallström, già autore di pregevoli film, tra cui anche commedie – Le regole della casa del sidro (1999), Chocolat (2000), Casanova (2005), L’imbroglio (2006), Hachiko (2009), Il pescatore di sogni (2011)…..
Il commissario Jonna Linna è chiamato ad indagare su un triplice omicidio all’interno di una famiglia. Il padre è stato ucciso nella palestra in cui è istruttore, la moglie e la figlia minore nella loro casa. L’unico sopravvissuto è Josef, il figlio maggiore, ma è in coma in ospedale. C’è anche una sorella che vive fuori dalla famiglia e che, se lo scopo è annientarli tutti, potrebbe costituire il prossimo bersaglio dell’assassino. Linna ha bisogno di avere indizi. Si rammenta di un medico collaboratore della polizia che attraverso l’ipnosi aveva contribuito a risolvere dei casi. L’uomo però ha smesso di esercitare in seguito a uno scandalo che lo aveva travolto anni prima, tuttavia poi si lascia convincere e si reca al capezzale del ragazzo. Ottiene qualche risultato che indirizza gli investigatori sulla pista giusta, ma mette in pericolo la propria famiglia e in crisi il rapporto di coppia.
Non mi inoltro ulteriormente nella trama perché il film, a mio parere, ha già così poca suspense che finirei con il togliere allo spettatore tutto il gusto residuo. Occorre dire però che la sceneggiatura non si sovrappone esattamente sulla storia narrata nel libro, dove la vicenda personale dell’ipnotista è molto più sviluppata. E se poi ad un libro, comunque avvincente, si perdonano salti o incongruenze perché tanto si supplisce con la fantasia (o la deduzione) da parte del lettore, in un film occorrerebbe spiegare meglio certi fatti non sufficientemente sviluppati.
Il risultato è che il libro (discreto) vince sul film (mediocre) con il classico punteggio 2 a 0. Forse il thriller svedese sta attraversando una fase di stanca, al cinema sicuramente, e forse bisognerebbe selezionare meglio i titoli da trasporre per lo schermo.
Gli attori sono di scarsa levatura internazionale, fatta eccezione per Lena Olin. Interpreta la moglie dell’ipnotista, ma nella vita è anche la consorte del regista Hallström che l’aveva già diretta in Chocolat e Casanova.

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