Ho visto “Il cacciatore di donne”

Visto a Torino in una domenica di pioggia mi è sembrato il ‘thrillerino’ giusto per concludere in bellezza la giornata. E’ uno di quei film in cui si sa fin dall’inizio chi è il maniaco assassino, ma non per questo perde di suspense anzi, riesce a tenere inchiodato lo spettatore fino all’ultimo.
Jack Halcombe (Nichoolas Cage) deve riuscire a incastrare Robert Hansen (John Cusack) ma gli mancano le prove. Hansen ha ucciso donne in gran quantità, probabilmente a decine, tutte nello stesso modo. Si tratta di giovani con le quali si apparta, ma poi le incatena e le tiene segregate, ovviamente le violenta e quando è stufo le libera in lande deserte e inospitali (siamo in Alaska).  E lì sublima tutta la sua follia, dando loro la caccia come ad un qualsiasi animale selvatico i cui trofei abbelliscono le pareti del suo chalet. Naturalmente Hansen è un personaggio con una vita privata quasi specchiata, salvo qualche ‘incidente’ per il quale non è mai stato veramente incastrato. Ha una bella famiglia e un lavoro rispettabile.
E’ difficile quindi per il detective Holcombe, della polizia di Anchorage, portare a casa il risultato. Lo aiuta però una prostituta minorenne che è riuscita a sfuggire alle grinfie dell’assassino. Nonostante le paure e i tentennamenti iniziali la ragazza si convince infine a testimoniare.
La storia non è inventata, i fatti sono realmente accaduti e la ragazza, Cindy Paulson, è tuttora viva. Colpisce alla fine della proiezione la lunga sequenza di fotografie (vere) con i nomi (reali) delle ragazze uccise dal maniaco, di alcune delle quali non sono mai stati ritrovati i corpi.
Nicholas Cage è all’altezza della sua fama e interpreta un detective ormai prossimo a uscire dalla polizia ma che vuole fortemente risolvere il caso. John Cusack eccelle nel ruolo del cacciatore folle. Del regista neozelandese Scott Walker non c’erano tracce prima di questo film. Per una volta il titolo italiano rende meglio l’idea di quello originale, The Frozen Ground, che tuttavia esplica alla perfezione il contesto naturale in cui si svolge l’azione, un’Alaska da brividi dove non viene voglia di andare ma che forse è la vera protagonista della storia.

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