Ho visto “This is England”

Onore al merito di quei distributori che hanno il coraggio di mettere in circuito film come “This is England”. In questo caso è Officine Ubu che produce film intelligenti e seleziona per la distribuzione opere che fanno riflettere, come questa di Shane Meadows. Il film è del 2006 e in quell’anno fu anche presentato al Festival di Roma. Tuttavia è stato immesso nelle sale soltanto a fine agosto di quest’anno, probabilmente sull’onda degli incidenti scatenati qualche settimana prima dai giovani nei sobborghi di Londra e poi nel resto dell’Inghilterra. La vicenda si svolge a Nottingham, proprio una delle località interessate dai disordini del 2011. Shaun, un dodicenne orfano di un soldato morto nella battaglia delle Falkland, è considerato un ragazzino debole e perdente. Presto però viene irretito da una banda di skinhead più grandi di lui di cui diviene una sorta di mascotte. Quando nella banda si inserisce Combo, un carismatico ex galeotto di idee razziste, la compagnia si divide e Shaun resta con quella parte che sul momento gli sembra più forte. Da skinhead a naziskin il passo è molto breve. Shaun, irretito dal gruppetto, viene usato per azioni violente contro gli immigrati, soprattutto pakistani. Combo è uno psicopatico la cui violenza si scatena anche contro i compagni e per poco non ci scappa il morto. Con l’arresto del capo la combriccola si scioglie e il piccolo Shaun ritorna dalla mamma a meditare sulle proprie malefatte.
E’ un film intenso e amaro sulla condizione dei giovani in Inghilterra e sui loro stereotipi, a cui si conformano anche i più giovani. Se l’Inghilterra è quella del film, i saccheggi, le rivolte e i ripetuti episodi di sciacallaggio di agosto 2011 dimostrano che la realtà è anche peggiore.
Il giovanissimo Thomas Turgoose dimostra un talento straordinario nel dare a Shaun dapprima l’espressione del bambino svogliato e imbronciato e poi la maschera ottusa del mezzo delinquente razzista e violento. Le musiche sono di Ludovico Einaudi. Un film che vale la pena vedere.

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