Ho visto “Short Skin” di Duccio Chiarini (Venezia 71)

C’è poca commedia e molta introspezione nel lavoro di Duccio Chiarini presentato a Venezia nella sezione Biennale College. D’altra parte il diciassettenne Edoardo è ancora alla ricerca di se stesso: ha un piccolo problema fisico con il proprio pisello e per paura di una banale operazione non l’ha mai affrontato seriamente. Ora che si tratta di entrare nel grande circo della vita – non può infatti continuare a rifiutare le avances delle fanciulle – comincia a pensare che qualcosa deve fare. Tutto si svolge nell’arco di un’estate trascorsa sul litorale pisano, dove Edo cerca di corrispondere al richiamo dell’amico di sempre Arturo: “dobbiamo scopare entro l’estate sennò siamo degli sfigati!”. Accanto ruotano la dirimpettaia Bianca, amica d’infanzia in perenne ricerca di un futuro che si divide tra Milano e Parigi e di cui Edoardo è neanche troppo segretamente innamorato; le disinibite compagne rockettare Lara e Betta (“le ninfomani della 4^C”); mamma Daniela e babbo Roberto in crisi; la sorellina Olivia sempre alla ricerca di una ‘canina’ per far trombare il loro cane Teagan.
Per il ‘suo’ problema Edo si documenta su internet, consulta di nascosto un medico, ma si affida ai consigli empirici dell’amico Arturo, tipo provare a masturbarsi con un polpo tra le mani (“se no perché in Inghilterra si dice octopussy?”). Per fortuna la sceneggiatura ci risparmia che fine fa il cefalopode dopo l’uso. Sarà infine il sentimento verso Bianca, con l’ennesima prova ‘in bianco’, ad aiutarlo a superare il problema di quella maledetta ‘pelle corta’. Edo decide di confidarsi con i genitori e si avvia con fiducia verso l’operazione. La fine dell’estate segna così il superamento di tutti i suoi problemi fisici e psicologici.
L’esordiente regista fiorentino Duccio Chiarini si ispira a una sua vicenda personale e tratta il tema di fondo con delicatezza, affidando i momenti divertenti ai confronti tra Edoardo e Arturo e alle sboccate performance verbali di Olivia. Giova alla riuscita del film la scelta degli attori – Matteo Creatini, Francesca Agostini, Nicola Nocchi, Miriana Raschillà, Bianca Ceravolo -, quasi tutti esordienti e comunque a loro agio nell’esibire la nudità.
Short Skin, è un’opera prima sviluppata da Biennale College, di coproduzione italo-iraniana e con la produzione esecutiva di Ginevra Elkann. Chissà, forse un cognome che lo aiuterà a trovare una distribuzione. Il Lido di Venezia è pur sempre una buona carta da giocare.
PS. Non a caso tra i libri preferiti di Edoardo – volume che fa leggere a Betta, poi a Bianca per regalarlo infine a Betta – c’è Norwegian Wood di Murakami Haruki – splendido romanzo sull’adolescenza e sulla difficoltà di fare delle scelte in quel periodo della vita. Titolo non esplicitato nel film ma l’ho riconosciuto nelle immagini.

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