Ho visto “Line of Credit” di Salomé Alexi (Venezia 71)

Interessante debutto per la regista georgiana Salomé Alexi. E’ un film intenso, declinato tutto al femminile, con la storia personale di Nina e della sua famiglia nel contesto di un Paese che attraversa una profonda crisi economica (continuo a dire che questo è il denominatore comune a quasi tutti i film apparsi nella rassegna Orizzonti) e che, dopo più di vent’anni di indipendenza, forse non ha mai cessato di rimpiangere il regime comunista sovietico. O almeno questo è ciò che si respira a casa di Nina, dove si sono vissuti sicuramente tempi migliori. L’abitazione porta ancora i segni di un passato benessere, ma gli oggetti che lo caratterizzavano stanno via via scomparendo: gioielli, un quadro di valore, il servizio da tè, il lampadario della sala, l’anello della nonna. Tutto prende la strada del banco dei pegni o di conoscenti che si rivelano strozzini (non accade mai il contrario). E’ Nina che se ne occupa, donna in apparenza imperturbabile di fronte alla crisi, con la mamma che passa la giornata sul divano e riceve le amiche, l’anziana nonna che si ammala e il cui ricovero dissangua ulteriormente le finanze, un marito sfaccendato, un figlio che dilapida soldi al gioco, una figlia che dovrebbe ancora andare a scuola. Che fortuna per Nina avere una rete di amiche con cui confidarsi e dalle quali ricevere comprensione, aiuto no perché stanno quasi tutte messe peggio. Anche il piccolo negozietto di dolciumi, unico patrimonio di famiglia insieme alla casa ormai ipotecata, non rende più. Lo sforzo maggiore è pagare gli interessi sui debiti ma per fare questo Nina deve ricorrere ad altri prestiti e la voragine si allarga. Purtroppo non c’è più nulla da fare e anche l’alloggio dovrà essere sgombrato.
Per la crisi economica in Georgia tra il 2009 e il 2013 sono oltre 172.000 le persone che hanno perso tutto. Famiglie intere che, dalla mattina alla sera, si sono ritrovate senza una casa dove stare. Line of credit racconta di una di queste. Pessimi tutti i personaggi maschili. Nitidi e forti, nel bene e nel male, quelli femminili: che ritorni di moda il matriarcato da quelle parti?
Nel ruolo di protagonista, con la sua algida bellezza, spicca Nino Karadze che ha affascinato Venezia.

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