Ho letto “Sventura” di Chuck Palahniuk

Ho tredici anni e sono grassa…e resterò così per sempre…
Avete mai sentito parlare di “crisi di mezza età”? In parole povere, io soffro al momento di una “crisi di mezza morte”. Ritroviamo qui Madison Desert Flower Rosa Parks Coyote Trickster Spencer, più brevemente Maddy Spencer, di ritorno dall’inferno da cui è scappata, ora destinata a vagare per la Terra come in una sorta di purgatorio alla ricerca dei genitori, dopo aver cercato invano di mettersi in contatto con loro mediante gli sms. Mamma Camille, attrice famosa, e papà Antonio, ricchissimo tycoon. Per capirci qualcosa bisogna aver letto il volume precedente, Dannazione (Damned, 2011), fresco (nonostante si svolga all’inferno…) e divertente, a differenza di Sventura (Doomed, 2013).  Palahniuk ha in mente di comporre una sorta di trilogia dantesca, per cui il prossimo romanzo (ancora con Maddy Spencer) sarà ambientato in paradiso. Le avvisaglie già si vedono in questa storia in cui Madison cerca di smarcarsi da Satana e di indirizzare genitori e parenti affini verso un aldilà più tranquillo.
Quando uno muore, credetemi, ciò di cui fa più fatica a disfarsi è se stesso.
Dunque Maddy, o meglio il suo spiritello bluastro, si sposta per ogni dove sulla terra (gli Spencer possiedono case ovunque) alla ricerca dei genitori per spiegare loro alcuni fatti della sua infanzia che secondo lei hanno determinato la sua condanna all’inferno. Ricordiamo che è morta appena tredicenne per un maldestro e malriuscito tentativo di gioco erotico impostole dal fratello adottivo Goran. Ben altri sono però gli episodi che ci racconta. Intanto Satana è sulle sue tracce, palesandosi di tanto in tanto con diverse sembianze, per riportarla giù e nel contempo cercando di acquisire nuove fette di mercato a scapito del paradiso.
Quando li trova, Maddy scopre che Camille è costantemente in overdose da ansiolitici e che Antonio se la fa con Babette, un tempo la sua migliore amica e oggi una delle tante Zoccola von Zoccolberg. Antonio e Camille hanno  pure fondato una improbabile setta, “il burinismo”, vasto movimento religioso internazionale fondato su uno humour coprolalico e comportamenti da buzzurri.
Riuscirà la nostra povera Madison a far rinsavire gli squinternati genitori e a condurli sulla retta via?  Non do la risposta a questo fondamentale interrogativo e neppure consiglio di leggere un romanzo che è di una volgarità assoluta e fastidiosa, tanto da fare retrocedere Palahniuk di molte posizioni nella classifica dei miei scrittori preferiti. Sono doverosi però i complimenti al traduttore Gianni Pannofino per essersi districato con questa materia.
…immaginate di inalare un’enorme esalazione di depressione condensata. O di tracannare un bicchierone di amaro rimpianto.

 

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