Ho visto “Love Bus: Five Love Stories From Bucharest”

Presentato al recente Arcipelago Festival di Roma che si occupa di ricercare e recepire a livello internazionale le spinte più originali e i linguaggi più innovativi che si agitano all’interno dei formati audiovisivi fuori standard, Love Bus è un collage di cinque cortometraggi diretti da altrettanti registi rumeni esordienti il cui comune denominatore è il tema dell’amore. Il bus del titolo c’entra poco, se non per il fatto che il film è anche una sorta di viaggio nella capitale rumena poiché le storie si sviluppano ciascuna in un quartiere diverso. Sono storie minimaliste che parlano di gelosia, di solitudini, di urgenza del sesso tra adolescenti, in cui comunque i soggetti forti, anche se non sempre vincenti, sono le femmine. Il maschio tradisce, trascura, non si controlla. In una sola storia c’è un finale tragico, si svolge nel parco di Tineretului dove un’impiegata incontra un vecchio compagno di liceo, un ex metallaro diventato molto credente. Il regista lascia in sospeso la misteriosa fine della ragazza in un incidente. E’ comunque il ‘corto’ meno convincente.
Nel quartiere Iancului invece finisce la storia tra una giovane barista e il suo fidanzato: lui non ne vuole sapere e lei lo perseguita con telefonate e pedinamenti. Una studentessa trascurata è in Drumul Taberei: lei ha bisogno di parlare di cose normali, lui ascolta e tace, tocca a lei darsi anche le risposte. Durante una festa in casa tra adolescenti in  piazza Unirii, un ragazzo cerca di forzare a fare sesso la fidanzatina che invece non ne vuole sapere. Finirà accompagnata a casa da un altro mentre lui trova una amica più accondiscendente. La storia più riuscita è invece girata in un unico piano sequenza dentro un appartamento della zona di Cismigiu. Lei scopre da alcuni indizi il tradimento di lui e lo tempesta di domande, ma si scontra con un muro di gomma. Il ragazzo, imperturbabile, continua a trafficare con il tablet. Prendono poi un appuntamento per rivedersi la sera a cena. Sono storie così, di normali rapporti tra giovani coppie, accompagnate da vedute aeree di Bucarest, città che dalle immagini pare quasi bella.
I registi si chiamano Roxana Andrei, Florin Babei, Andrei Georgescu, Mihai Mincan, Constantin Radu Vasile. Produttore è un altro regista, Paul Negoescu. Hanno lavorato con giovani studenti rumeni e il prodotto finale è costato pochissimo: un risultato più che dignitoso con qualcosa come diecimila euro! Nello spirito della manifestazione romana è stato trasmesso in streaming in partnership con MyMovies.it in contemporanea con la closing night del festival. Riuscirà mai ad avere una distribuzione diversa?

 

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