Ho visto “Life After Beth” di Jeff Baena (32 TFF)

Il giovane Zach Orfman è fortemente provato per la morte della fidanzata Beth Slocum dovuta al morso di un serpente durante una gita. Dopo il funerale, per trovare qualche conforto, inzia a frequentare la casa dei genitori di lei, in particolare lega con il padre con il quale gioca a scacchi e fuma spinelli, ma dopo breve tempo si accorge che in quella casa qualcosa non va. In effetti scopre che la ragazza è misteriosamente tornata in vita e che i genitori la tengono nascosta. Dopo il funerale era subito ricomparsa, con un aspetto apparentemente normale, bussando alla porta degli attoniti genitori. Tuttavia Zach forza la loro resistenza e riprende a frequentare Beth. I due ragazzi si erano lasciati piuttosto male e ora Zach vuole ricucire, Beth però non ha assolutamente memoria di quanto accaduto. Ora parlano, fanno l’amore, escono in auto ma i comportamenti strani della ragazza insospettiscono Zach che è andato a verificare che la tomba di Beth presenta una grossa buca. Spaventato, il ragazzo prova ad allontanarsi ma lei si fa sempre più aggressiva. Ormai non ha dubbi: ha a che fare con una pericolosa zombie e chissà quanti altri ce ne saranno in città. Le cose sono andate proprio così, perché a casa sua Zach trova gli zombie del nonno e dei due precedenti proprietari. E occorre liberarsi di tutti gli zombie per riportare la quiete in città. Toccherà a Zach sparare a Beth con la pistola del fratello Kyle, un invasato vigilante, non senza averle detto per l’ultima volta “I love you”.
Con il risveglio dei morti il film vira dall’horror alla commedia e in alcuni momenti è decisamente esilarante. La progressiva trasformazione di Beth (Aubrey Plaza) da bella e rubiconda ragazza in un mostro sanguinario e inguardabile è una delle cose migliori del film, che proprio in virtù del suo doppio registro scorre via veloce. Zach è Dan DeHaan che in una produzione in fase di ultimazione sarà curioso vedere nel ruolo di James Dean. Maury, il padre di Beth, è interpretato da John C. Reilly, attore dalla filmografia chilometrica, da Magnolia a Gangs of New York, da Carnage a Il dittatore tanto per citarne alcuni. Bella colonna sonora a base di smooth jazz, in cui mi è parso di riconoscere la tromba “anni ’70” di Chuck Mangione.
Presentato al 32.TFF nella sezione After Hours.

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