Ho visto “Il cuore grande delle ragazze” di Pupi Avati

Anche al cinema non si finisce mai di imparare. Non conoscevo questo Cesare Cremonini e ho visto il film senza sapere chi fosse (ma i film di Pupi Avati sono così, pieni di facce e personaggi originali….e mi piacciono quasi solo per questo). Dopo la proiezione qualcuno mi ha detto che il protagonista era quel cantante che avevo già sentito e di cui ignoravo il volto. Eppure è notevole nel tratteggiare Carlino Vigetti, un campagnolo semianalfabeta, un giovanotto perennemente infoiato, un ‘piciurlun’ direbbero alcuni miei amici torinesi. Come pure è bravissima Micaela Ramazzotti (Francesca nel film) che scopro avere alla spalle una carriera ultradecennale ma i cui film – per la maggior parte – non vedrei neppure sotto tortura.
La grande capacità di Pupi Avati è la scelta degli attori, protagonisti e comprimari, i cosiddetti caratteristi. Qui eccellono Gianni Cavina e Andrea Roncato nell’interpretare i capi delle due famiglie che cercano di sistemare le loro questioni combinando un matrimonio tra i figli. In realtà il figliolo dei Vigetti deve andare in sposo a una delle figlie racchie degli Osti, proprietari terrieri. E invece sceglie la figliastra Francesca, appena giunta da Roma e tanto diversa da quei rozzi campagnoli.
La storia, ambientata negli Anni Trenta e narrata fuori campo dal fratellino di Carlino, è semplice e prevedibile. Sicuramente non è tra i migliori lavori di Avati – il regista dovrebbe fare più attenzione a non inserire accenti ‘romanacci’ tra i contadini della campagna bolognese – ma, ripeto, si può vedere per le belle prove degli attori. Splendido il cammeo dell’ottantenne Gisella Sofio, ma brillano anche le stagionate Erika Blanc e Sydne Rome.

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Cinema e contrassegnata con , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*