Ovviamente non è un film per tutti. Ma anche non è un film solo per appassionati di danza. L’ho visto in 3D e mi riservo di guardarlo in 2D, perché temo che con la tecnologia perda qualcosa (personalmente lascerei il 3D ai film-giocattolo). Ma in ogni caso l’omaggio di Wim Wenders alla sua amica Pina Bausch, la grande coreografa di Wuppertal scomparsa due anni fa, è semplicemente strepitoso, fin dalla prima delle tante coreografie (“La sacre du printemps”) riproposte per lo schermo dai suoi ballerini. Tante clip, tante scene realizzate in interni ed esterni e altrettante ‘confessioni’ in tutte le lingue dei suoi allievi al Tanztheater Wuppertal. “Per Pina tutti gli elementi erano importanti, che fosse sabbia o terra, sassi o l’acqua”. Va da sé che le musiche sono bellissime, a cominciare da “Lilies in the Valley” di Yun Miyake che accompagna sequenze importanti del film. Misteriosa, corporea e ipnotica, ti mette voglia di muoverti, se non danzare.
“Danziamo, danziamo….altrimenti siamo perduti” (Pina Bausch)
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