Ho letto “L’assassino del Marais” di Claude Izner

Era ossessionato dalla tentazione di mettere le mani su quella lettera, aveva bisogno di sapere. Non riusciva a resistere, cominciò a esaminare metodicamente la cartella dei disegni, il contenuto dei cassetti e delle tasche di Tasha.
E’ il quarto romanzo della serie sul libraio di rue des Saints-Pères intelligentemente ambientata dalle autrici (Claude Izner è soltanto lo pseudonimo dietro il quale si celano due sorelle di Parigi) un anno dopo l’altro.
Siamo nella primavera 1892. Un ladro ha rubato dall’alloggio
di Kenji Mori, socio e padre putativo di Victor Legris, una coppa ricavata da un teschio di scimmia e tempestata di brillantini. Un oggetto curioso, ma di scarso valore. Non per il ladro, per il quale ha un valore simbolico molto forte, visto che nei vari passaggi di mano si lascia dietro una scia di cadaveri. Come sempre Victor si appassiona al giallo e svolge indagini per conto suo, coadiuvato dal commesso Joseph, speranzoso di trarre dalla vicenda spunti utili per i feuilleton che da qualche tempo ha iniziato a scrivere. E’ importante prima di tutto recuperare l’oggetto e restituirlo al proprietario. In secondo luogo scoprire chi è l’assassino che il lettore sa già che si muove in velocipede. Per questo ci addentriamo con lui nei meandri di Parigi, letteralmente correndo da un arrondissement all’altro.
“Ah, la giustizia, capo! Un meccanismo cieco che arraffa per strada, alla rinfusa, senzatetto, vecchi, marmocchi, ladri e assassini!”
Il tenore di vita di Victor Legris contrasta fortemente con gli ambienti nei quali si deve immergere per le sue ricerche. Tra l’altro è un appassionato fotografo e ne approfitta per realizzare una ricerca sulla condizione dei minori avviati anzitempo al mondo del lavoro. Una legge del 1892 innalza l’età minima lavorativa a 13 anni, con un orario limitato a dieci ore giornaliere. Sullo sfondo della storia c’è dunque una Parigi reale, in quegli anni molto spaventata dalle bombe degli anarchici. Sono anche gli anni di brillanti scoperte scientifiche e in particolare gli studi innovativi sull’origine e l’evoluzione dell’uomo entrano in questa storia.
“Vagamente, la scimmia discende dall’albero e l’uomo discende dalla scimmia.”
Le storie di Izner hanno sempre un lieto fine e sono legate l’una all’altra. Ad ogni romanzo scopriamo qualcosa in più sui complicati legami che intercorrono tra Kenji, sua figlia Iris, Tasha, Victor, Joseph… Al momento i titoli pubblicati – tutti da Tea libri – sono otto. Se interessati, conviene seguirne la cronologia.
Ho avuto la fortuna di leggere L’assassino del Marais proprio durante il mio ultimo soggiorno a Parigi. Confesso che ho il vezzo, se capita, di leggere i romanzi sui luoghi narrati. E questa volta sono anche andato a curiosare al mercato degli Enfants-Rouges e al 18 di rue des Saints-Pères…
La pittura, la pittura, sempre la pittura! E la fotografia?

Il mistero di rue des Saints-Pères, 2006 (Mystère rue des Saints-Pères – 2003)
La donna del Père-Lachaise
, 2007 (La Disparue du Père-Lachaise – 2003)
Il delitto di Montmartre
, 2008 (Le Carrefour des Écrasés – 2003)
L’assassino del Marais
, 2009 (Le Secret des Enfants-Rouges – 2004)

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