Ho visto “Eastern Boys” di Robin Campillo (My French Film Festival)

Marek, un giovane immigrato dall’Ucraina che si prostituisce alla Gare du Nord di Parigi, è avvicinato da Daniel, un uomo più anziano, visibilmente un manager. L’approccio è rapido e il ragazzo riesce a strappare un appuntamento per il giorno dopo a casa del manager. Quella che poteva essere una piacevole avventura si trasforma invece in un incubo. Il ragazzo fa parte di una banda di giovani delinquenti dell’est europeo che vivono in un motel popolato di clandestini alle porte della capitale. All’incontro in casa di Daniel arriva tutta la banda. L’uomo è malmenato, umiliato, sopraffatto. Non osa ribellarsi e lascia che il suo bell’appartamento sia completamente spogliato. Dopo qualche giorno Marek – il suo vero nome è però Rouslan – si ripresenta da solo a casa di Daniel e con lui inizia una relazione, abbondantemente remunerata dal manager, ma non priva di reciproco affetto. Abituato a dividere tutto il suo tempo con la banda e soprattutto soggiogato dal capo, Rouslan deve nascondere il vero motivo delle sue assenze e occultare i regalini dell’amico. Dopo qualche tempo si sistema a casa di Daniel, ma il boss non ci sta a farsi scippare un elemento della banda. Rouslan è picchiato brutalmente dai suoi ex-compari e rinchiuso in una stanza del motel. Daniel riesce a scovare il nascondiglio ed evitando con accortezza lo scontro fisico riesce a liberarlo. L’arrivo della polizia mette fine alle attività della banda ma il brutale capo riesce a sottrarsi alla retata.
Quella che inizialmente pareva una storia intimista sul fronte omosessuale si è trasformata così in un film con sfumature e temi diversi, toccando per finire quelli della solidarietà e della paternità. Può fare orrore, ma per tenere con sé Rouslan e dargli un futuro non più da sans-papiers Daniel avvia una pratica di adozione.
Unico attore professionista è Olivier Rabourdin, con decine di ruoli all’attivo con registi come Luc Besson e Alain Corneau. Tutti i ragazzi sono fortemente credibili, in particolare il boss russo Danil Vorobyev. Kirill Emelyanov (Marek/Rouslan) è già stato premiato ai César 2015 come attore rivelazione.
Il film di Campillo (abituale collaboratore di Laurent Cantet per il montaggio e la sceneggiatura) era stato presentato a Venezia 2013 nella rassegna Orizzonti ed è rimasto inedito in Italia. Ora è apparso nel My French Film Festival.

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