Ho visto “Midnight in Paris”

Se si eccettua l’eccessiva produzione di ‘cartoline’ di Parigi nella parte introduttiva, il film è piacevole, ancorché la trovatina di far incontrare il protagonista con i grandi del passato che hanno vissuto nella Ville Lumière non sia affatto nuova. Lo stesso Woody Allen aveva già usato un simile strattagemma – l’uscita dallo schermo del personaggio di un film per mescolarlo con quelli reali – nel 1985 in “La rosa purpurea del Cairo”. Finzione nella finzione, che si rinnova! Questa volta Woody azzecca tutti gli ingredienti per una commediola di successo: storia, musiche come sempre accattivanti con tanto jazz un po’ di “manouche” e qualche “musette”, attori bravi e ben diretti (riesce addirittura a far sembrare un’attrice vera la first lady Carlà…), finale zuccheroso. Tutto scontato e già visto, ma il film ti rispedisce per strada con l’umore un tantino risollevato. Peccato al tocco della mezzanotte dover uscire dal cinema invece di restare a Parigi negli Anni Venti in compagnia di Francis Scott Fitzgerald e Zelda, Picasso, Hemingway, Dalì, Luis Buñuel, Gertrude Stein, Cole Porter, Matisse, T.S. Eliot…..tutti molto convincenti. E poi magari fare un salto nella Belle Époque per conoscere Toulouse-Lautrec, Gauguin, Degas.
La favoletta si conclude con il protagonista americano Gil che resta a Parigi complice una nuova fiamma e credo che qui il regista abbia messo un po’ di se stesso. A proposito, ho trovato una certa somiglianza di Owen ‘nasostorto’ Wilson con Oskar Werner, l’indimenticabile interprete del truffautiano “Jules et Jim” (1962), seppur più bamboccione il primo e più tenebroso il secondo. Questo però dipende anche dal regista. Ma sempre Parigi era!

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