Ho letto “Una traccia nel buio” di Arnaldur Indriðason

In un luogo sperduto, in un crepaccio nella lava solidificata, regnano tenebre eterne e gelo.
Dopo undici romanzi, quanti almeno sono stati pubblicati in Italia da Guanda, Arnaldur Indriðason abbandona (definitivamente?) il suo eroe Erlendur Sveinsson. Già in precedenza, in due occasioni – Un doppio sospetto e
Cielo Nero lo aveva messo in naftalina mandandolo in congedo temporaneo per risollevarlo dalle sue depressioni e dai suoi incubi. Le indagini erano svolte dai suoi collaboratori. In un altro – Sfida cruciale – compare solo nell’ultima riga, mentre in Le Notti di Reykjavík ci viene presentato alle prime armi quando era solo un agente della stradale. Si può ritenere che il ciclo di Erlendur si sia già chiuso con Le abitudini delle volpi, il romanzo più bello, in cui i suoi traumi infantili giungono a una straziante conclusione.
Questo romanzo si svolge su due piani temporali. Il primo è il periodo dell’occupazione dell’Islanda da parte delle truppe anglo-americane durante la seconda guerra mondiale. Nel 1944 l’Isola si rese indipendente dalla Danimarca, nel frattempo occupata dai nazisti, ed ebbe un ruolo strategico nelle sorti della guerra. Difficile però era stata la convivenza tra gli occupanti e la popolazione a causa dei frequenti approcci tra i soldati e le ragazze del luogo. “Certo che sono proprio un mistero, le ragazze di oggi. Ma questa qui la conosco. E’ stata una mia alunna. Chi l’avrebbe detto che proprio lei si sarebbe trovata nella Situazione?”. Una parola sola serve a spiegare più di tante perifrasi. Una ragazza è ritrovata morta dietro il Teatro Nazionale di Reykjavik, usato come deposito dalle truppe e come rifugio da tante coppiette. E’ una di queste ad aver trovato il cadavere. Partono le indagini, condotte da un agente di Reykjavik con un detective della polizia militare americana, di origine islandese e quindi in grado di dialogare con i locali.
Baldur coprì di nuovo con il lenzuolo il viso della ragazza. “Chi ha potuto farle questo?” gemette la donna, voltandosi verso il marito. “Povera bambina”.
Sessant’anni dopo, un anziano viene rinvenuto nel letto del suo piccolo appartamento, apparentemente deceduto per cause naturali. In realtà è stato soffocato nel sonno. E’ Stefán Þórðarson, ingegnere in pensione, ultranovantenne. Sulla sua scrivania vengono trovati ritagli di vecchi giornali risalenti all’epoca della Seconda guerra mondiale, riguardanti un omicidio mai risolto, proprio quello della bella ragazza ritrovata morta dietro il Teatro Nazionale. A condurre le indagini è Konráð, ex-poliziotto a sua volta in pensione, chiamato dai colleghi a dare una mano, prima di archiviare il caso. Per risolvere il mistero della morte del vecchio, Konráð deve risalire al 1944 e indagare anche su quell’omicidio mai risolto o, piuttosto, come si dimostrerà, allora sbrigativamente affibbiato a uno studente innocente poi morto durante un tentativo di fuga. A quella vicenda era stata collegata anche la scomparsa di una ragazza nel nord e mai più ritrovata.
Su tutto domina un freddo silenzio che nemmeno il fischio del vento e il canto degli uccelli riescono a lacerare, conciliando il sonno della sventurata fanciulla che dimora nelle sale degli elfi.
Le storie delle due ragazze e quelle di coloro che avevano indagato all’epoca si intrecciano con le vicende politiche del Paese e con le leggende, le saghe degli islandesi, in generale le tradizioni nordiche. Elfi, streghe, il popolo nascosto… La conclusione è inaspettata.
Indriðason, unanimemente riconosciuto come uno dei migliori giallisti nordici, riesce a mantenere viva la tensione per tutto il libro. Oggi all’appello mancano i primissimi due romanzi della sua produzione, ma c’è da scommettere che Guanda ci sta pensando.
“Si chiamava Rosamunda e lavorava in una sartoria, dove si serviva anche la sua famiglia. (…) Poco prima di essere stata trovata morta, era stata violentata, e il suo aggressore l’aveva costretta a dire che erano stati gli elfi.”

Gli altri romanzi di Arnaldur Indriðason:
Sotto la città
, 2005
La signora in verde, 2006
La voce, 2008
Un corpo nel lago, 2009
Un grande gelo, 2010
Un caso archiviato
, 2010
Un doppio sospetto, 2011
Cielo Nero, 2012
Le abitudini delle volpi, 2013
Sfida cruciale
, 2013
Le Notti di Reykjavík, 2014

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Libri. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*