Ho letto “Biglietto scaduto” di Romain Gary

Il protagonista è Jacques Rainier, cinquantanove anni, industriale americano, ricchissimo, con una compagna di trentasette anni più giovane, una bellissima ereditiera brasiliana. La coppia vive in Europa, tra Parigi, Venezia, la Costa Azzurra, Saint Moritz. Dall’incontro con un vecchio compagno di bisbocce scaturisce un confronto sulle rispettive prestazioni “maschili”. E’ l’età in cui si è all’apice del successo ma qualcosa nel fisico comincia a scricchiolare. In Jacques si insinua la paura di non essere più all’altezza della giovane partner e inizia una serie di visite presso medici via via sempre più specializzati. Così tra un controllo della prostata e un inatteso fallimento con la bella sudamericana, Rainier scivola in un declino mentale prima ancora che fisico. La vicenda – medica, per così dire – del protagonista è accompagnata da una improvvisa crisi economica. Siamo nel 1974, durante la prima grande crisi energetica mondiale. Jacques pensa di risolvere tutto facendosi accoppare e lasciando al figlio la cospicua assicurazione sulla vita e anche la giovane compagna. L’operazione non andrà in porto e tutto si risolve per il meglio.

La storia è di per sé banale e scontata, ma è formidabile per il profilo psicologico del cinquantanovenne, con le sue paure, le fantasie a volte esilaranti a volte terribili. Con crudezza e senza infingimenti Gary mette a nudo le debolezze del maschio over 50: e qui taccio sui particolari che sono però descritti molto bene nel corso delle sedute specialistiche a cui si sottopone Rainier. E’ una sorta di romanzo-manuale (che fare quando c’è l’amore ma non c’è più il fisico?) che dovrebbero leggere tutti i maschietti di una certa età.
Il titolo poi, “Biglietto scaduto”, è sicuramente più esplicativo in lingua originale, “Au-delà de cette limite votre ticket n’est plus valable”.
Di quale metaforico ticket si tratti, è facile immaginare!

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