“L’altro nome. Settologia. Vol. 1-2” l’illeggibile romanzo di Jon Fosse

mi avvio verso l’ascensore e in ascensore mi faccio il segno della croce, lo faccio tutte le mattine, o faccio soltanto il segno della croce o faccio il segno della croce e dico il Pater Noster e rifaccio segno della croce
Gli scrittori che hanno avuto il Premio Nobel per la Letteratura mi intrigano, almeno a posteriori, soprattutto quando non ho mai letto nulla di loro. Ho cercato qualcosa di Jon Fosse, premiato nel 2023, e sono giunto a questo libro del 2019, tradotto da La Nave di Teseo nel 2021, quindi in tempi non sospetti. Ma poi che male c’è nel cavalcare le opere di uno scrittore vincitore, le case editrici esistono apposta. Dunque, ho preso in mano L’altro nome che ha pure quel sottotitolo enigmatico. Cerco sempre di andare fino in fondo ai libri che non mi piacciono, non seguo la scuola di Pennac che afferma di doverli abbandonare. Con Jon Fosse mi sono spinto abbastanza dentro la sua scrittura e più volte ho avuto la tentazione di abbandonarlo. Due sono le sue caratteristiche. La prima sul contenuto. È un continuo flusso di parole, di coscienza, stream of consciousness direbbero gli anglosassoni, che sarebbe anche interessante se lo scrittore lasciasse ogni tanto il tempo di respirare. La seconda caratteristica riguarda la forma e si ricollega al contenuto. Non ci sono mai punti, né a capo né virgolettati. Un libro intero, pagine e pagine fitte fitte di parole separate solo da virgole mentre ogni tanto si intravvede un punto interrogativo, perché l’autore qualche volta delle domande se le fa. Neppure i due capitoli in cui è suddiviso il libro si concludono con un punto. Viene da chiedere ma perché Fosse odi così tanto i segni di interpunzione? Vuoi punire il lettore? Cosa dobbiamo fare ancora, inginocchiarci su un tappeto di ceci secchi per leggerti?
E allora sono arrivato quasi a metà del libro e poi l’ho lasciato, senza peraltro averci capito molto. Jon Fosse un maestro della letteratura scandinava? Ne conosco altri ben più coinvolgenti. Un romanzo toccante, ipnotico, indimenticabile, una storia in cui passato e presente confluiscono, per lambire come onde del mare la grandezza dell’uomo, come dice il risvolto di copertina?
Sarò io che non capisco nulla. Fatto sta che è una delle rarissime volte che non finisco di leggere un libro.

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Libri e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*