Ho visto “Luciana Castellina, comunista” di Daniele Segre

Il film inizia con un aneddoto familiare, un piccolo squarcio di vita privata di Luciana Castellina. Il nipote Vito le chiede se davvero lei è comunista. Un episodio che rivela l’ironia di questa donna che si manifesta a più riprese nel corso del film. Luciana Castellina è stata militante, giornalista, esponente politica, parlamentare italiana ed europea, scrittrice. A partire da questo incipit, il regista compie insieme alla sua protagonista il percorso di una vita, dall’infanzia e adolescenza in epoca fascista fino alla sua attività per il cinema.
E’ la cifra stilistica di tutto il lavoro di Daniele Segre. Come negli altri suoi film, in particolare quelli dedicati ai ritratti di personaggi ma anche nelle opere di documentazione sociale, Segre prima diventa complice e poi lascia parlare la protagonista. Il risultato è un video intenso che esalta la passione politica di Luciana Castellina.
“E’ un pezzo di storia italiana da trattenere nella memoria” dice Segre. “La ricchezza della storia, della cultura e dei ricordi di Luciana sono stati per me un nutrimento straordinario e fondamentale per testimoniare una vita importante ed esemplare nella sua complessità e passione”.
Da consumata esperta di comunicazione, Luciana Castellina guarda dritto nella
telecamera mentre ripercorre la propria vita aiutandosi con gli album delle fotografie ingiallite, con le tessere del partito sempre gelosamente conservate e la lettura di brani della sua autobiografia, La scoperta del mondo, pubblicata nel 2011 da Nottetempo, nella quale racconta la sua adolescenza e la sua iniziazione politica. L’effetto è realistico: Castellina pare uscire dallo schermo per dialogare direttamente con lo spettatore.
Rievoca così gli anni delle elementari a fianco di Annamaria Mussolini, la
scoperta della politica, il formarsi del carattere e di una giovanile arroganza
verbale, il dopoguerra e gli ambienti della cultura romana di sinistra, le lotte per
l’emancipazione femminile (“mi ci sono voluti diversi anni per capire che quello
non era un grande obiettivo”)
, la scoperta della Francia e i viaggi all’estero, il PCI e le sue battaglie, i numerosi arresti per la libertà di espressione (“mi ero specializzata nel bloccare i filobus”), l’espulsione dalle Botteghe Oscure e la nascita del Manifesto, prima in forma di rivista, poi quotidiano e infine partito. Nel 1984 il ritorno al PCI, essendo ormai superate le antiche divisioni, e poi lo scioglimento e la nascita del PDS. Luciana Castellina ripercorre sessant’anni di storia italiana ed europea.
Diretto e prodotto da Daniele Segre con la sua società I Cammelli, il film è stato girato nella residenza romana e in quella di vacanza, a Porto Santo Stefano, di Luciana Castellina. Ora Luciana Castellina, comunista, dopo essere stato premiato al Biografilm Festival 2012 a Bologna, si accinge al confronto con il pubblico. Sarà presentato il 12 dicembre a Lecce e il 17 a Roma, poi continuerà il suo percorso in un dvd pubblicato e distribuito dalla stessa casa I Cammelli. A
Roma toccherà a Ettore Scola presentare il film. Segre e Castellina ovviamente saranno presenti.

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Cinema, Politica, Società. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*