Ho visto “L’ultimo terrestre”

Paradossalmente è un film di attori, perché la storia è alquanto debole e la sceneggiatura lascia un po’ a desiderare. Ma forse era proprio questo l’obiettivo di Gian Alfonso Pacinotti, finora conosciuto come fumettista (Gipi), al suo film d’esordio: lasciarci una serie di quadretti, quasi come delle strisce di quel romanzo a fumetti di Giacomo Monti da cui è tratto, ‘Nessuno mi farà del male’.
E allora da un film strampalato e discontinuo, che non decide mai se da commedia farsi dramma (attribuirgli l’etichetta di fantascienza sarebbe irrispettoso) risalta la maschera incredibile che l’esordiente Gabriele Spinelli fornisce al protagonista Luca Bertacci. E’ una sorpresa davvero questo ragazzo a cui auguro di continuare a fare l’attore (e dopo questa prova non gli sarà diffcile). Altro ricordo indelebile di questo film è il sorriso contagioso di Anna Bellato. Accanto a due scoperte, c’è Roberto Herlitzka, attore di cinema e di teatro dalla carriera straordinaria, che qui interpreta lo stralunato padre di Luca che con gli alieni, anzi un’aliena, stabilisce il contatto più diretto. E ancora, un’altra attrice di teatro, la pluripremiata Ubu Ermanna Montanari, ci regala un cammeo delizioso interpretando la prostituta in disarmo Carmen che, non foss’altro per la capigliatura, parrebbe presa pari pari da un’altra striscia, la colorata e cotonata Vincenzina.
Ho detto degli attori (ma ci sono altri ottimi caratteristi) e nulla della trama. Pacinotti ipotizza ineluttabile l’arrivo degli extraterrestri per impadronirsi della terra. Alieni che però, a differenza degli umani, sanno distinguere i buoni dai cattivi e agiscono di conseguenza. Luca è un buono, uno sfigato con delle turbe psicologiche dovute all’abbandono da parte della mamma qaundo era fanciullo, attratto dalla vicina di casa Anna, ma incapace di gestire un rapporto con le donne. L’arrivo degli alieni gli cambia positivamente le prospettive.

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