Ho letto “Prestiti scaduti” di Petros Markaris

Se non si tenesse conto dei cadaveri decapitati che spuntano come funghi sembrerebbe di leggere le cronache di questi giorni. Perché l’ambito in cui si svolge la vicenda è quello della profonda crisi economica della Grecia, con la troika formata da Ue, Bce e Fmi che tiene il fiato sul collo alla Banca Centrale e al governo greco, chiedendo in continuazione misure di austerità. Il libro è di pochi mesi fa, ma la storia si ripete anche oggi: tra le misure richieste il congelamento degli stipendi, l’allungamento dell’età pensionabile, il blocco delle tredicesime, tagli alla spesa sanitaria. Fin qui la cronaca. Poi c’è la fiction: è possibile che in un clima del genere – esasperato dalla crisi, taglieggiato dalle banche, sfinito dai prestiti a strozzo – qualcuno dia di matto. E allora salta la testa (in senso letterale….) di qualche banchiere e il commissario Kostas Charitos deve mettersi a indagare tra tutti coloro in qualche modo possono avercela con le banche. Vale a dire chiunque, perché come scrisse Bertolt Brecht nell’Opera da tre soldi “Che cos’è una rapina in banca paragonata alla fondazione di una banca?”.
Charitos è un investigatore un po’ diverso rispetto a quelli a cui siamo abituati, lacerati dall’alcol e con problemi familiari. E’ felicemente sposato, ha una figlia neolaureata in giurisprudenza e un genero medico.
“Prestiti scaduti” è l’ottavo romanzo di Petros Markaris – co-sceneggiatore di vari film di Theo Anghelopoulos – avente per protagonista il commissario Charitos che si racconta in prima persona con stile leggero e brillante. Nella temperie economica Markaris ci infila anche il nostro Paese: “In questo momento spagnoli e portoghesi sono in cattive acque, come noi. Siamo i PIGS – Portogallo, Italia, Grecia, Spagna – i maiali. Tra maiali, insomma, bisogna aiutarsi e non correre dietro agli squali. Abbiamo cercato di vivere come squali ma siamo affogati, perché in quanto maiali non sappiamo nuotare.”
Tutto vero. E mai come ora mal comune NON è mezzo gaudio.

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