Ho visto “Es-stouh – les terrasses” di Merzak Allouache – Biennale Venezia 2013

Cinque terrazze su altrettante case di Algeri, in cinque quartieri della capitale: Bab-el-Oued, La Casbah, Notre-Dame d’Afrique, Telemly, Belcourt. Cinque diversi momenti della giornata che sono scanditi dai cinque inviti quotidiani alla prgehiera musulmana. Su una terrazza una giovane cantante aspetta i compagni di un gruppo di musica etnica per le prove. La ragazza è contrariata per la presenza di una coetanea su un’altra terrazza che non smette di osservarli. Altra terrazza. Un’anziana donna brontola verso un giovane disoccupato che torna a casa dopo tre giorni di vagabondaggio. Più lontano un vecchio affetto da demenza senile che ha vissuto gli eventi della Guerra d’Algeria è legato a una catena dentro la cuccia di un cane. Altra terrazza: un ubriacone presta un suo locale a un esorcista. In una casa in ristrutturazione, due individui agli ordini di un boss torturano un altro uomo che non vuole firmare un documento. Sulla terrazza lì vicino una giovane regista guida i suoi operatori circa le immagini che devono realizzare. Stanno girando un film dal titolo Alger, la perle du monde arabe. Lei vuole delle panoramiche che evitino i simboli cristiani ed ebrei della città, gli altri non sono d’accordo.
A metà proiezione lo spettatore si interroga su dove vuole andare il regista Merzak Allouache. Poi ciascuna storia, già di per sé carica di tensione, si interseca con le altre fino a un finale drammatico. Il film vuole evidenziare tutte le contraddizioni dell’Algeria di oggi: la voglia di democrazia e di una crescita economica che contrasta con la propaganda politica, la corruzione, il nazionalismo strisciante, la violenza assurda, la terribile condizione femminile, lo spettro dell’integralismo. La visione del regista è coraggiosa e non fa sconti alla sua città. Davvero un bel film che meriterebbe una diffusione più ampia della semplice proiezione ad un festival.

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Cinema. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*