Ho visto “Keeper” di Guillaume Senez – TFF33

Maxime e Mélanie sono una coppia di quindicenni innamorati. Come tanti coetanei vivono le cose tipiche della loro età. Fino a quando Mélanie scopre di essere rimasta incinta. Tutte le loro prospettive sono sconvolte. Maxime non vuole saperne e reagisce male, la ragazza vorrebbe tenere il bambino. Prima che riescano a parlarne ciascuno con i propri genitori vengono superati abbondantemente i tempi per un aborto. Il ragazzo ha i genitori separati e vive con la mamma e un fratellino. Suo padre fa l’allenatore di calcio e vorrebbe per il figlio, che ha talento come portiere, una carriera da professionista. La madre di Mélanie è stata ragazza madre e ha cresciuto la figlia a prezzo di grandi sacrifici. Per lei non se ne parla proprio e tenta fino all’ultimo di portare la ragazza in Olanda, dove l’aborto oltre i termini è possibile. I due si riavvicinano e sono pienamente convinti che è possibile diventare genitori a 15 anni. Il film li segue nelle loro vicissitudini: gli inevitabili turbamenti, le incertezze, le incomprensioni, i distacchi momentanei, le pressioni dei grandi, la frustrazione del ragazzo derivante dalla consapevolezza di non poter decidere, le difficoltà concrete della vita di tutti i giorni. Dal momento del parto crolla ogni baluardo, ogni difesa e Mélanie comincia a rifiutare il piccolo. La madre spinge forte in tal senso e alla fine il neonato verrà dato in adozione lasciando nella disperazione Maxime, già amareggiato per essersi lasciato sfuggire un provino per una importante squadra di calcio. Il regista belga non giudica, non sponsorizza una soluzione piuttosto dell’altra, ma descrive e lascia allo spettatore scegliere da che parte stare. Tuttavia il fatto che il film abbia per titolo Keeper (‘portiere’, ma potrebbe essere anche ‘custode’…) rivela che il personaggio centrale sia il ragazzo. Nella sua ingenuità di quindicenne sperava inizialmente di sfondare nel calcio, guadagnare tanti soldi per mantenere Mélanie e il nascituro. Svanito il sogno del professionismo, gli sembrava che il bambino potesse comunque dare un senso al suo futuro. Guillaume Senez ha fatto un gran lavoro con i due giovani attori, Kacey Mottet Klein e Galatea Bellugi. Nell’adolescenzialità dei loro volti e corpi entrambi appaiono fortemente credibili. Il film emoziona, se non commuove, e si mostra assai più vero del format di MTV 16 anni e incinta.

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