Ho letto “La pazza di Itteville” di Georges Simenon

Due cadaveri che si scambiano di posto, uno spaventapasseri da tenere d’occhio, una ragazza bionda molto avvenente ma con il cervello di una bambina di 5 anni, un medico dalla deontologia discutibile, infine un giovane poliziotto dai capelli rossi, timido e beneducato. È l’ispettore G.7 e a leggerlo oggi vien da sorridere. Il vertice dei ministri dell’economia delle sette nazioni più avanzate non c’entra nulla. Per Simenon è soltanto una sigla, uno dei tanti personaggi testati dallo scrittore belga (pare fossero diciotto) nel caso la figura del commissario Maigret non  avesse funzionato tra i lettori. Di G.7 era anche pronto il nome definitivo: ispettore Sancette. Ma il test era destinato a rimanere tale, l’accoglienza fu piuttosto fredda e intanto Maigret aveva avuto successo con la prima storia, Pietr il Lettone (1931). C’è da dire che la Pazza di Itteville (piccolo comune dell’ Île-de-France) era stato pubblicato come una sorta di fotoromanzo letterario, arricchito dagli scatti di una fotografa di moda, Germaine Krull. La collana nasce e muore subito e Simenon per quarant’anni si dedica a Maigret, a parte le centinaia di altri scritti.
E dunque è come semplice curiosità che vale la pena di leggerlo. La trama è troppo ingarbugliata e improbabile, ma conoscere più a fondo le intenzioni che Simenon aveva su G.7 sarebbe stato interessante. Le sue deduzioni sono in linea con la migliore tradizione investigativa: per principio, io dubito degli alibi troppo solidi… Un innocente non ha quasi mai un alibi di ferro... La narrazione è affidata all’assistente di G.7 che ha come una venerazione per il suo capo: ha trent’anni, ha l’aria di un giovanotto beneducato, un tantino timido. Insomma lo vedresti benissimo come segretario del sindaco in una cittadina di provincia o praticante da un notaio. Il soprannome gli deriva dai capelli rossi, che fanno pensare al colore dei taxi della Compagnia G.7.
L’epilogo ci consegna il caso risolto e l’ispettore in visita alla pazza nel manicomio di Parigi due volte la settimana. Racconto breve, letto nella collana Adelphi ebook.
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