“La spiaggia d’oro” di Raffaello Brignetti, l’ermetico romanzo premio Strega 1971

In genere non amo molto i premi letterari. Quando ho scoperto l’esistenza del Premio Elba ho dato una scorsa all’albo d’oro e ho visto autori di grande rispetto. Non ne sapevo nulla fino a quando è mancato Ernesto Ferrero, grande amico dell’Elba e di Napoleone, nonché ultimo presidente del premio letterario. Dal 1984 al nome Elba è affiancato quello di Raffaello Brignetti (Isola del Giglio 1921 – Roma 1978), autore oggi un po’ dimenticato. Nel 1967 vinse il Premio Viareggio con Il gabbiano azzurro, nel 1971 il Premio Strega con La spiaggia d’oro. Come si capirà dai titoli c’è molto mare nelle sue opere. D’altra parte era nato al Giglio ed è vissuto molto all’Isola d’Elba. In particolare è stato segnato da un’infanzia trascorsa in un faro di cui suo padre era il custode. Brignetti è stato giornalista e collaboratore di varie testate fino al 1961, quando ebbe un incidente stradale che lo rese paralizzato. Con il ritorno all’Elba, con base a Marciana Marina, iniziò la sua carriera letteraria.
Ho cercato La spiaggia d’oro, reperibile solo più in qualche biblioteca, per avvicinarmi alle sue tematiche. È un libro particolare, difficile, caratterizzato dal mare in tutti i sensi.
Il primo fu un giorno forte e armonioso. La goletta andava, vele a dritta. Filava, il maestrale la inclinava: lo scafo si risollevava e intanto aveva corso una parte; tornava, sotto il vento, basso sulla destra, risaliva, percorreva un’altra misura. Per un poco la schiuma era stata quasi pari al bordo; poi il bordo era tornato alto e la schiuma rotta, spersa nella scia e in questa subito cancellata, richiudendosi il mare.
Vi si narra di un viaggio in barca a vela, più precisamente una goletta di 30 metri, verso un’isola. Il nome non è precisato, quello del mare neppure, ma non si fatica a ritenere che si tratti del Mar Tirreno. A bordo solo due persone, un uomo e una bambina. Non è chiaro quale sia il loro legame, certo non sono padre e figlia. L’uomo è esperto di navigazione, la bambina è curiosa e vuole apprendere tutto, anche sulla pesca che diventa la loro principale fonte di alimentazione durante il viaggio. Le insegna a controllare la rotta  osservando il sole e le stelle, qualche volta le lascia il timone mentre lui va a riposare. Vivono per lo più nel quartiere di poppa ma la bambina vorrebbe esplorare tutta l’imbarcazione. L’isola sembra vicina ma non ci si arriva mai. Sembra una meta vaga e inafferrabile.
D’improvviso una sera compare una donna a prua, spuntata dal nulla, forse era a bordo fin dall’inizio, uscita dalla tuga di prua, mangia pane, olio e tonno da una scatoletta e intanto sorride. Pronunciò questa frase: «Questa è l’altra vita».
La bambina aveva avuto paura. Dopo qualche tempo appare anche un vecchio, si chiama Nequa. È l’unico del quartetto ad avere un nome. Donna e vecchio sono i padroni della barca che l’uomo aveva preso in affitto per andare dal continente all’isola con la bambina. Sono anche i padroni dell’isola.
Di tanto in tanto la narrazione si sposta sull’isola con dei flashback che riguardano la vita di Nequa. Storie di bambini con una infanzia felice che ciondolano tra esplorazioni di rovine, fortezze, fari, calette e si comprende che siano ricordi biografici di Brignetti.
Infine vecchio e donna sbarcano con l’aiuto di un’altra imbarcazione che si è accostata alla goletta. Uomo e bambina continuano il viaggio e si accorgono, ricostruendo la rotta carte nautiche alla mano, di essere passati ‘attraverso’ l’isola senza averla vista.
Una metafora della vita, con il vento e le vele che fanno la loro parte senza assecondare i desideri dei naviganti, cioè di ciascuno di noi? Sui significati di questo libro si sono arrovellati fior di critici e lo stesso Premio Strega del 1971 era stato divisivo.
«Ora dove andiamo?»
«Torniamo» rispose l’uomo. «Riconsegniamo la nave».
«E l’isola?»
«Non c’è più l’isola.» Della nave osservarono insieme le fioriture del viaggio attraverso le strie di ruggine e il sale bianco sui legni. Parlarono delle porte chiuse.

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