Ho letto “L’occhio dello zar” di Sam Eastland

Non devi mai dimenticare la differenza tra chi sei e chi la gente crede che tu sia.
Un bagno nella Grande Madre Russia – quella di cento anni fa, non quella di oggi che non ha nulla di grande – è salutare. Almeno per il sottoscritto che ha lontane reminescenze giovanili nella lingua di Puškin, Gogol’, Dostoevskij.
Tuttavia “L’occhio dello zar” è un romanzo scritto da un inglese che si cela sotto lo pseudonimo di Sam Eastland. Ma le atmosfere in esso descritte sono autenticamente russe. Mescolando storia vera (eventi realmente accaduti) a fatti e personaggi assolutamente inventati, Eastland tira fuori una storia mica male!
Per prima cosa crea un personaggio, Pekkala, nato in Finlandia quando era ancora una colonia russa, recluso in Siberia da circa un decennio. Siamo nel 1929. Pekkala ha fatto parte dello staff dello zar Nikolaj e ne è diventato l’uomo di fiducia, il braccio destro, quasi uno della famiglia. Da tutta la Russia è conosciuto come un servitore della patria fedele e integerrimo, contraddistinto da un “Occhio di smeraldo” che lo zar stesso gli ha appuntato sul bavero in segno di riconoscenza. Prima dei tragici fatti del luglio 1918 (lo sterminio della famiglia Romanov) Nikolaj lo allontana da sé presentendo la fine.
Pekkala ha salva la vita ma non evita la detenzione e la tortura da parte dei “rossi” (Stalin in persona) convinti di estorcergli il luogo dove sarebbe nascosto il tesoro dei Romanov. Per dieci anni viene dimenticato in un campo di lavoro in Siberia fino a quando viene prelevato per tentare di risolvere il mistero di un figlio dello zar che pare essere scampato al massacro oltre naturalmente a cercare ancora il fantomatico tesoro. Riarruolato tra le fila dei bolscevichi, Pekkala torna a indagare nei luoghi che hanno visto le ultime ore della famiglia Romanov.
Personaggi inventati e pezzi di storia si susseguono in una narrazione coinvolgente. Eastland mette in luce la splendida figura di Pekkala poco a poco, lavorando su due piani temporali e alternando i capitoli della sua indagine con quelli della sua vita accanto allo zar.
Il personaggio ricorda un po’ quello di Erast Petrovic Fandorin, il diplomatico eroe dei romanzi di Boris Akunin (editi da Frassinelli, li raccomando!).
L’operazione editoriale è piuttosto accurata. Le avventure di Pekkala sono diventate un romanzo seriale. In Inghilterra è uscito un secondo volume e ne sono in programma altri due. Il Saggiatore – saggiamente – se li è accaparrati per l’Italia. Per chi vuole saperne di più http://www.inspectorpekkala.com/
Ci sarà da leggere ancora.
“Quando sono saltato in aria i lestofanti svaligiavano ancora le banche. Adesso hanno imparato a rubare l’intera banca. Tra non molto governeranno l’intero paese”.
Parole profetiche, caro Vassileev!

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Libri. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*