Ho letto “Maigret e i vecchi signori” di Georges Simenon

Maigret non credeva al delitto perfetto. In venticinque anni di Polizia giudiziaria non ne aveva visto neanche uno.
Per l’omicidio di un anziano diplomatico che viveva da solo con la domestica, quattro colpi di pistola di cui uno in un occhio, viene mobilitato un investigatore esperto. Di mezzo ci sono i servizi segreti e Maigret, dall’alto della sua esperienza – questo è un Maigret ormai maturo – garantisce riservatezza e capacità di muoversi in una sorta di acquario popolato da pesci nobili e di alto rango. Chi meglio di lui al Quai des Orfèvres conosce l’animo umano?
..un maestro di scuola eccezionale, un romanziere e un poliziotto sono in grado di leggere nel cuore degli uomini meglio di un medico o di uno psichiatra.
Il conte Armand de Saint-Hilaire giace ancora riverso nel suo studio che già l’anziana e taciturna domestica, Jaquette Larrieu, inizia a sfaccendare per mettere a posto la casa. E’ lei l’ultima ad aver visto vivo il conte ed è la principale indiziata. Maigret indaga e si addentra in un mondo irreale, popolato soprattutto da vecchi, aristocratici e non, come il notaio, come il reverendo Barraud – vecchio, scheletrico, con i capelli lunghi e scarmigliati -, come l’amante di una vita, coinvolta in una quarantennale relazione con l’ex-diplomatico soltanto platonica e per questo tollerata dal marito e dai figli……
Le domande di Maigret non seguivano un ordine logico: in questa vicenda gli sembrava che non vi fosse nulla di logico…..
Per tutto il periodo dell’indagine, Maigret staziona con i suoi collaboratori sul luogo del delitto, in rue Saint-Dominique, a casa del conte assassinato, facendosi portare panini e birre in quantità dalla vicina Brasserie Dauphine e rimuginando sui misteri dell’età che incalza. La verità, infine, salterà fuori dal sacramento della confessione e non si è trattato di un omicidio. Il conte infatti soffriva di un male incurabile. Quindi…..
I fotografi, che pure avevano nei loro archivi centinaia di istantanee di Maigret, lo presero di mira, quasi fosse diverso dal giorno prima o da qualsiasi altro giorno.
Scritto nel 1960 a Noland quando Georges Simenon viveva stabilmente in Svizzera, nel Canton Vaud. Noland è inesistente. Un semplice gioco di parole (no land = nessun posto) voluto dallo scrittore belga per farsi gioco dei suoi lettori. Pubblicato per la prima volta in Italia nel 1962 e in seguito più volte ripubblicato.
Era più serio del solito, serio e sereno al tempo stesso, e la signora Maigret non osò fargli domande quando, per salutarla, la strinse a lungo tra le braccia senza dire nulla.

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