Ho visto “Passioni e desideri”

Dire che è tratto dal “Girotondo” di Arthur Schnitzler (scritto nel 1897 e rappresentato la prima volta soltanto nel 1920) è poco e insieme troppo. E’ piuttosto l’ennesima trasposizione cinematografica (se ne contano almeno quindici versioni, anche di Ophuls e Vadim, senza contare quelle televisive) del testo teatrale e ne mantiene la stessa circolarità della trama e dei personaggi. Non a caso la versione originale di questa regia del brasiliano Fernando Meirelles si intitola 360Si parte da una escort slovacca (ovvero la moderna evoluzione della prostituta di Schnitzler) e si conclude con lo stesso personaggio, Mirka/Blanca (Lucia Siposova) dopo un girotondo erotico-amoroso che coinvolge in tutto dieci persone: il suo mancato cliente (Jude Law) la cui moglie (Rachel Weisz) ha una relazione con un fotografo brasiliano la cui compagna (Maria Flor) se ne accorge e decide di tornare in Brasile. Sul volo conosce un anziano signore (Anthony Hopkins) che gira il mondo alla ricerca della figlia scomparsa e durante lo scalo a Denver uno stupratore seriale appena uscito di galera (Ben Foster). Dice la ragazza di aver sempre fatto la brava tutta la vita e per una volta vuole sgarrare. Recita un detto “un saggio una volta disse: se sei davanti a un bivio imboccalo”. Non è dato di sapere in quale direzione, presumo verso quella che si dirama dalla retta via…..
Mancano all’appello un dentista algerino innamorato della sua assistente che è una russa sposata con l’autista di un boss russo che finisce a letto con la escort iniziale. Mancano ancora alcuni passaggi, ma il girotondo è bell’e fatto! Il tutto si svolge tra Vienna, Parigi, Londra, Denver, Berlino in ambienti sempre molto chic. Spiccano le numerose bellezze slovacche interpreti e la scelta delle canzoni,  intonate ai personaggi e alle location. Fotografia patinata e film che non scontenta lo spettatore. Se poi vogliamo discutere dei vari intrecci amorosi non la smettiamo più.
La preghiera più rapida e più potente del mondo è: “vaffanculo”,
non lo dice Grillo ma Anthony Hopkins!

 

 

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