Ho letto “Licenziare i padreterni” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo

….i costi della politica, diretti o indotti, non riguardano solo Roma. …..certi privilegi, gli sprechi, le megalomanie sono più estesi, gravosi e difficili da sradicare laddove l’occhio dei cittadini è meno attento.
Un altro libro per indignarsi, ancora un po’, qualora ce ne fosse bisogno. La premiata ditta dei best-seller Stella&Rizzo (“La casta”, “La deriva”, “Vandali”) firma questo instant-book sulle malefatte estive del governo e non solo. Lo schema è quello collaudato: brevi capitoletti dal titolo ammiccante, collage di brani da giornali e agenzie sullo stupidario economico estivo, numeri della politica italiana messi a confronto con gli altri Paesi e l’indignazione del popolino a far da collante.
Si comincia con una citazione di Luigi Einaudi, addirittura del 1919, che dà il titolo al volumetto: “Bisogna licenziare questi padreterni orgogliosi (….) persuasi di avere il dono divino di guidare i popoli nel procacciarsi il pane quotidiano”. Poi gli autori proseguono con i privilegi della casta, i tagli mai fatti al grasso della politica, il proliferare delle spese dei palazzi, le auto blu che non si riesce mai a tagliare, i quaranta giorni di chiusura del Parlamento previsti nel momento di massima difficoltà dell’Italia. E implacabile è sempre il confronto con i paesi esteri. C’è poi il capitolo delle pensioni, di triste attualità, messe a confronto con i vitalizi dei parlamentari e c’è chi “…insegue da anni la pensione e quella via via si allontana, come Achille che nel paradosso di Zenone di Elea rincorre la tartaruga senza riuscire mai a raggiungerla.” Per i parlamentari “ogni privilegio esistente è cristallizato per l’eternità”, mentre i diritti acquisiti dai cittadini sono continuamente messi in discusiione.
Ciliegina sulla torta è il capitolo sull’abolizione delle province, un tormentone del quale non si viene mai a capo. Si scopre così (non tutti ci fanno caso) che le Province si finanziano tra l’altro con una imposta del 12,5% sulle Rc Auto. Aliquota che in nome del federalismo fiscale voluto dalla Lega con un decreto dello scorso maggio è salita fino al 16%. Alla faccia della mia già costosissima assicurazione auto! Sarà qualunquistico ma è una ragione in più per cancellare questo ente locale che già cento anni fa il mio omonimo sindaco di Milano Emilio Caldara bollava come “buoni solo per i manicomi e per le strade”.
Stella&Rizzo ne hanno per tutti e non risparmiano nessuno, sud e nord, destra e sinistra.

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