Ho letto “La 25a ora” di David Benioff

In genere non leggo i libri che hanno poi generato film che ho già visto. Per cui ho dovuto sgombrare la testa dal ricordo della pellicola di Spike Lee. Anche se poi, giunto al momento del monologo nel bagno del ristorante, inevitabilmente il ricordo di quella scena cult si è sovrapposto al libro.
http://youtu.be/hRqHoX8y0Io
Un sonoro e articolato vaffanculo al mondo che è poi un modo per il protagonista Monty Brogan di incazzarsi con se stesso per tutti gli sbagli fatti e che lo porteranno di lì a poche ore a scontare sette anni per spaccio di droga in una prigione di stato.
La metaforica venticinquesima ora è il momento del congedo di Monty dal suo mondo: la fidanzata Naturelle, il padre, l’adorato pitbull Doyle, gli amici puliti, quegli altri che fanno parte della banda di spacciatori con i quali ha intrapreso la scorciatoia verso una vita di lusso e ostentazione. Difficile tuttavia non provare simpatia per il giovane, soprattutto quando si fa sfigurare il volto dall’amico Slattery per non presentarsi in carcere bello e pulitino. E’ un romanzo intenso, dove prevalgono l’amicizia e la voglia di redenzione. Da notare che nella caleidoscopica New York descritta da Benioff i personaggi sono tutti oriundi di qualche posto: Irlanda, Portorico, Italia, Ucraina…
Tra il romanzo (2000) e il film (2002) c’è stato lo spartiacque dell’11 settembre e Spike Lee ne ha tenuto conto. Bello il film, da consigliare agli amici il libro.

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