Ho visto “Last Vegas”

Diciamo subito che era il film inaugurale del 31mo TFF e nel clima festaiolo della serata era doveroso ridere e divertirsi. Poi però, a bocce ferme, occorre ricollocarlo in un ambito di commedia modesta e alquanto scontata. Ripeto, eppur si ride!
Intanto cominciamo con il dire che la critica cinematografica maschilista imperante scrive di quattro premi Oscar presenti nel film. In realtà sottovaluta il quinto, Mary Steenburgen, Oscar 1981 quale miglior attrice non protagonista per Una volta ho incontrato un miliardario. La ricordo eterea interprete della scrittrice Marjorie Kinnan Rawlings in Cross Creek (La foresta silenziosa) del 1983 e la ritrovo qui, sessantenne ma splendido bocconcino, come viene definita dai quattro arzilli buontemponi protagonisti di Last Vegas.  Billy, Paddy, Sam e Archie erano stati amici inseparabili da ragazzotti, bulletti della periferia americana negli anni Sessanta, e si ritrovano dopo cinquantotto anni per una rimpatriata in occasione dell’addio al celibato di uno di loro, ora settantenne e prossimo a impalmare una giovincella di 31. E cosa c’è di meglio della lussureggiante Las Vegas (dove per altro Billy si sposa in una delle famosissime wedding chapel della capitale del gioco d’azzardo e dei congressi e della prostituzione…) per festeggiare un’ultima volta la loro amicizia. E che si tratti di un’ultima volta lo dice il titolo stesso del film. Il regista Jon Turteltaub (specializzato in fantasy e film d’azione) ci presenta i quattro per pochi minuti da ragazzetti poi i tre anziani ribaldi alle prese con i preparativi per le fughe dalle rispettive case per raggiungere l’amico Billy (Michael Douglas) a LV. Così il cardiopatico Archie (Morgan Freeman) deve sfuggire al controllo del figlio apprensivo oltre misura, mentre Sam (Kevin Kline) ottiene addirittura la benedizione della moglie che lo autorizza alla scappatella (“quello che farai a Las Vegas, resterà a Las Vegas…”). Per Paddy (Robert De Niro) si tratta invece di mettere da parte il doloroso ricordo della moglie scomparsa appena l’anno prima, ma quando i due amici lo recuperano in casa non si lascia sfuggire l’occasione del viaggio. La rutilante Las Vegas e l’amico Billy, lampadato sciupafemmine dai capelli color nocciola, li attendono. Che si possa, anzi si debba, scherzare sulla vecchiaia, è evidente, tanto più quanto si cerca macchiettisticamente di evitarla. Così Turteltaub sciorina tutti i luoghi comuni tipici dell’età: la prostata, i problemi di minzione (“ma lo sai che si alza anche cinque volte per notte”), le medicine per prevenire l’infarto, quanto alla… alla disfunzione erettile… beh c’è sempre la compressina blu che aiuta, tanto che il film alla fine pare sponsorizzato dalla Pfizer (che produce il Viagra) oltre che dalla Red Bull che unitamente alla vodka scorre a fiumi. Alla fine della fiera però i quattro nostri eroi giocano a blackjack, si ubriacano molto e scopano per nulla. Billy e Paddy oltretutto devono gestire un loro contenzioso nato quarant’anni prima e mai risolto. A Billy poi salta definitivamente il progetto di accasarsi con la pulzella trentenne, complice la comparsa in scena della ‘lounge singer’ Diana (l’affascinante Steenburgen) che per poco non innesca un nuovo contenzioso amoroso tra lui e Paddy. Film d’attori, pieno zeppo di gag divertenti quanto scontate, Last Vegas dovrebbe uscire nelle sale a gennaio 2014.

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