Ho visto “Redemption Street” di Miroslav Terzić (Balkan Florence Express)

Sono passati quasi vent’anni dalla guerra nei Balcani ma la caccia ai criminali colpevoli di tanti genocidi prosegue senza soste. A Belgrado opera il procuratore generale per i crimini di guerra Vraneš che affida uno scottante dossier al suo giovane sostituto, Dušan Ilić. Si tratta di scovare dove si nasconde e portare finalmente a processo Sredoje Govoruša alias Mićun Duvnjak, l’unico sopravvissuto dello squadrone della morte che negli Anni Novanta consumò brutali episodi di pulizia etnica. Ilić, che non si era ancora occupato di file così importanti, si applica con impegno, controllato a distanza dal suo capo che cerca ogni tanto di correggergli la rotta. Ricostruisce le attività del gruppo paramilitare che operava in  Croazia, Bosnia e Kosovo e finalmente arriva al punto. Quello che scopre però dà fastidio a molti: per anni c’è stato un gioco di coperture reciproche tra i criminali superstiti e branche della polizia serba e della giustizia. Chi vive nell’ombra ci mette poco a causare nuove morti pur di salvare le nuove identità create. Tutto quanto scoperto da Ilić sembra destinato a tornare sepolto dalla polvere, a meno che il ricercato non si decida a collaborare…
Sono interessanti le caratterizzazioni del sostituto procuratore, animato da smanie di carriera, e del ricercato, che vive nel terrore di essere scovato. Entrambi hanno una moglie incinta e ambedue sono destinati a non diventare padri. Rispettivamente, sono gli attori Gordan Kičić e Uliks Fehmiu, mentre un mostro sacro del cinema balcanico, Rade Šerbedžija (mai dimenticato protagonista di Prima della pioggia di Milčo Mančevski, Leone d’Oro a Venezia nel 1994, ma poi in Batman, Harry Potter, X-Men…), interpreta il procutaore Vraneš.
Redemption Street è un bel thriller di produzione serba, con tutte le carte in regola per piacere al pubblico più esigente. Non ha nulla da invidiare ai film d’azione americani. E’ l’opera prima di Miroslav Terzić e ha debuttato al Sarajevo Film Festival del 2012, poi ha girato molti altri festival fino ad approdare al Balkan Florence Express di quest’anno.  In definitiva i Balcani si dimostrano terra fertile di storie da raccontare, sia che si tratti di ambientarvi vicende di giovani d’oggi, sia che si voglia pescare tra le tragedie seguite alla burrascosa fine della ex Jugoslavia.

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