Ho visto “Storie pazzesche” di Damián Szifrón

Se qualche volta avete sognato di far fuori, tutti insieme, quelli che vi hanno fatto un torto nel corso della vostra vita o se avete mai pensato di far saltare in aria il palazzo delle imposte, Storie pazzesche fa per voi. E’ un film con sei episodi e ha tutta l’irriverenza di Pedro Almodovar che lo produce (il suo nome non è uno specchietto per le allodole), mentre è diretto da un quarantenne argentino, Damián Szifrón.
Occorre però prenderlo per il verso giusto, con ironia e non con spirito di emulazione, altrimenti sono guai. Fareste la fine di quell’ingegnere, tecnico degli esplosivi interpretato da Ricardo Darin (che avrete sicuramente visto in Cosa piove dal cielo?). Ha il vizio di lasciare l’auto in divieto di sosta e questa viene puntualmente rimossa. Si ritiene vittima di multe ingiuste per cui continua a reclamare, scontrandosi con l’inflessibilità della burocrazia e degli addetti agli sportelli municipali. Finisce che dà troppo in escandescenze, viene rinchiuso per qualche ora, va sui giornali, perde il lavoro, è lasciato dalla moglie. Basta? No, deve vendicarsi definitivamente: si fa portare via l’auto volontariamente ma questa volta l’ha riempita di esplosivo e la fa saltare in aria quando è parcheggiata nella depositeria. Solo danni però, nessun ferito, ma ovviamente finisce in galera. Con quel gesto per prima cosa ritrova l’affetto della moglie e della figlia e soprattutto diventa un eroe per tutto il popolo dei tartassati dalle tasse, dalle multe e dalle ingiustizie. Sarà soprannominato “el Bombita”.
Racconto solo questo episodio, gli altri si intitolano Pasternak, I ratti, Il più forte, La proposta e Finché morte non ci separi, per sottolineare che il fil rouge che lega tutte le storie può essere la vendetta o comunque la volontà di farsi giustizia da soli.
Damián Szifrón ha appreso molto dalle provocazioni del suo produttore Almodovar (in questo film però gli aspetti erotici sono praticamente inesistenti) e ha attinto a piene mani da tanto cinema che lo ha preceduto, compresa la commedia all’italiana. Gli episodi I ratti e La proposta potrebbero benissimo essere usciti da un film come I mostri (1963) di Dino Risi. Il più forte è invece sicuramente tributario di Duel (1971) di Steven Spielberg.
Szifrón tuttavia ci lancia un segnale. Così va il mondo, sembra dire. E i suoi Relatos salvajes non sono che lo specchio della violenza che a ogni latitudine ci circonda. Molto pericolosamente. Film da vedere.

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