Ho visto “Tale of a Forest” di Kim Saarniluoto e Ville Suhonen

Quando l’albero del mondo, l’unico rimasto, fosse caduto avrebbe segnato la fine del genere umano. Per fortuna non è andata così, è soltanto una leggenda scandinava.
Quando Väinämöinen emerse dal mare guardò la luna e le stelle, sulla terra invece non c’era nulla di interessante. Allora incaricò Sampsa Pellervoinen di piantare gli alberi. Sono personaggi della mitologia ugro-finnica che i registi Kim Saarniluoto e Ville Suhonen chiamano in soccorso per raccontare la Foresta in questo splendido documentario. Ci sono anche gli elfi Tapio – barba di muschio e capelli di aghi di pino – e la sua sposa Mielikki, signori della foresta e il troll Ukko che lancia lampi e tuoni ma soprattutto crea la pioggia che fa vivere e crescere gli alberi e gli animali.
Tutto questo è raccontato da un padre a un figlio, voci fuori campo, in una notte stellata sotto il grande albero. Storie di come tutto è iniziato tanto tempo fa. Intanto scorrono le immagini di natura incontaminata delle foreste finlandesi e dei loro abitanti: l’orso, la lince, il tasso, lo scoiattolo, la ghiandaia che depista i cacciatori affinché lascino in pace gli animali della foresta. Il bimbo interroga il padre: cosa accade quando una foresta è distrutta da un incendio o una tempesta? che fine fanno gli animali che la abitano? come si spargeranno i semi e quali piantine inizieranno a crescere più rapidamente? Sono le immagini a rispondere: gli animali più piccoli se la caveranno meglio, gli alberi si decompongono e gli insetti e i funghi li useranno come nutrimento, la morte della foresta darà nuova vita a tante specie.
Il film è costato un anno di riprese, attraversando le quattro stagioni, in totale isolamento nelle foreste della Finlandia. Lo spettacolo della natura è sensazionale, i paesaggi sublimi, le riprese mozzafiato. Prodotto da Marko Röhr per MRP (Matila Röhr Productions), Tale of a Forest è stato realizzato nel 2012 ed è stato subito premiato al World Mountain Documentary Film Festival di Qinghai, in Cina, con un Gran Premio per il miglior film e per la migliore regia. Le musiche, che ricordano la solennità sinfonica di Sibelius, sono state composte da un giovane musicista finlandese, Panu Aaltio, da qualche tempo trasferitosi a Los Angeles per specializzarsi in composizioni per fiction e documentari.
Tale of a Forest
è stato proiettato per la prima volta in Italia soltanto a dicembre, grazie alla rassegna “Una Finestra sul Nord” in programma a Firenze, all’interno della “50 Giorni di Cinema Internazionale 2014”. Meriterebbe più attenzione e una distribuzione coraggiosa. Il trailer lascia capire di cosa si tratta.
Intanto la compagine Marko Röhr-Kim Saarniluoto-Panu Aaltio sta già lavorando a un nuovo progetto, Järven tarina (Tale of a Lake), in uscita a dicembre 2015.

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