Ho letto “Il boulevard delle ossa” di Léo Malet

…ma è pazzesco come il signor Omar Goldy sembri fregarsene delle gambe delle donne e di tutto il resto. Vi giuro che c’è gente così! Incredibile…
Ritrovo Nestor Burma in questa avventura che nell’abbondante produzione di Léo Malet si situa subito dopo Le torbide acque di Javel (entrambi sono stati pubblicati nel 1957). Questa volta è molto presente l’avvenente assistente Hélène all’agenzia d’investigazione Fiat Lux. Insieme hanno appena vinto due milioni alla lotteria, ma le vicende di cui si devono occupare impediscono ai due di godere della vincita.
Un mercante di diamanti ebreo, Omar Goldy, si è rivolto all’agenzia per chiedere di risolvere il caso del figlio di un amico rimasto coinvolto in una brutta storia con una donna. Ha informazioni piuttosto approssimative che coinvolgono la mafia cinese e un giro di prostitute russe d’alto bordo. Burma è interessato e accetta l’incarico.
Ad un certo punto entra in scena una nota casa di moda intima gestita da russe. Burma manda in esplorazione (controvoglia) Hélène. Che cosa le accade viene raccontato direttamente dalla ragazza in tre capitoletti successivi. Entra così in sintonia con le proprietarie che viene invitata a passare la notte a casa loro: Ho i brividi. Ma non è solo la paura. E’ anche il freddo. La camicia da notte bagnata mi si incolla sulla pelle, forse uno spettacolo niente male per il signore, ma non per me. Poi riprende a raccontare Burma, la missione di Hélène è stata preziosa. Tra botte in testa, cadaveri che compaiono e scompaiono, diamanti che vanno e vengono e scheletri senza una gamba, è una girandola di situazioni divertenti. L’investigatore più spiritoso e sciupafemmine di Parigi alla fine porta a termine la sua missione.
Ma mentre mi faccio una risata, a denti stretti, mi tuffo, afferro la graziosa e – tanto peggio se dovessi romperle le calze – insieme rotoliamo in un angolo del salone, mentre la pistola che Natascia ha tirato fuori da non so dove spara proiettili che vanno a conficcarsi nel muro.
Léo Malet (Montpellier, 1909 – Parigi, 1996) è stato uno scrittore prolifico. La sola serie di Nestor Burma conta oltre trenta episodi. E’ stato pubblicato nei Gialli Mondadori e poi da Fazi Editore. Saccheggiato da cinema e televisione, il personaggio di Burma è stato proposto anche in una fortunata serie di fumetti Bur. La scrittura è secca e diretta, oltre ad essere spumeggiante e divertente, e si presta anche a rappresentazioni radiofoniche. Inoltre ha scritto libri con una infinità di pseudonimi, mai tradotti in Italia. Da tenere presente per una lettura piacevole e disimpegnata.
Non mi piace parlare in campagna. Io sono ispirato solo da Parigi… Stavo dimenticando, i grandi alberi mi impressionano. Potrei finirci appeso.

Le torbide acque di Javel

Share this nice post:
Questa voce è stata pubblicata in Francia, Libri e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*