Ho letto “Il conte di Saint-Germain” di Alexander Lernet-Holenia

A pensarci bene… il Bello, quando è mescolato col Brutto, non serve più a nulla; diventa soltanto ancora più insopportabile del Brutto.
Potrebbe essere un bel romanzo a tinte gialle se Lernet-Holenia non lo avesse infarcito di digressioni a decine che appesantiscono la lettura e quasi sempre non portano da nessuna parte. Anche il Conte Saint-Germain, alchimista e avventuriero che si dice fosse immortale e celebrato in varie opere letterarie, dalla novella La dama di picche di Aleksandr Puškin al romanzo di Umberto Eco Il pendolo di Foucault, è soltanto un pretesto. Così come il personaggio di Des Esseintes è mutuato dal romanzo di Joris Karl Huysmans,  À rebours (1884). E ancora, tanto per rimanere in tema, Lernet-Holenia riporta, quasi testualmente, un racconto di Hugo von Hofmannsthal, Das Märchen der 672. Nacht (La novella della 672ª notte, 1895). Insomma più che un romanzo Il conte di Saint-Germain (1948) sembra un patchwork letterario. Lernet-Holenia lo ambienta negli anni che precedettero l’Anschluss e termina proprio nel 1938 con l’annessione dell’Austria alla Germania nazista.
...della maggior parte delle grandi famiglie vivono ancora dei discendenti, in una maniera o nell’altra, anche se le famiglie in sé si sono estinte. Non ci sono forse, di tutte queste, i bastardi e i discendenti dei bastardi, riconosciuti e no?
La vicenda ha inizio durante una cena in ambiente diplomatico, quando viene narrata un’antica profezia di Saint-Germain secondo la quale la stirpe di Karl Des Esseintes, ufficiale dei Dragoni, diplomatico sprezzante e intrallazzatore nella Vienna dei primi anni del Novecento, sarebbe sopravvissuta al regno Asburgico. Il narratore, il ricco industriale Philipp Branis, scopre che il Des Esseintes è l’amante di quella che presto sta per diventare sua moglie. Dopo averlo pedinato per tutta Vienna, lo uccide a bastonate in una zona periferica abbandonandolo a margine di un viottolo. Branis la passa liscia, sposa la sua amata ma presto si accorge che questa è incinta di Des Esseintes: ecco che la profezia di Saint-Germain rischia di avverarsi. In effetti la donna muore di febbri puerperali e Branis alleva il bambino dandogli il suo cognome ma appellandolo, in tutto il diario che sta scrivendo, il Bastardo. Quando sarà ragazzo, il Bastardo manifesterà una caratteristica inquietante e che sarà oggetto di studio, quella di ricordare perfettamente particolari della sua vita fin dalla nascita, non solo, anche quelli ereditati dal suo padre naturale. Ad esempio la prima notte d’amore con la madre. E’ questo racconto pubblico che spingerà Branis, sentitosi in pericolo, a fuggire da Vienna verso la Svizzera, ma proprio l’invasione nazista glielo impedirà e il suo diario diventerà la prova del crimine commesso.
Voglio rimetter piede sul Quai du Montblanc, voglio rivedere i cigni che nuotano sulla superficie del lago e, in lontananza, come sogni fatti di neve e di rose, le Grand Jorasses e il Dent du Géant.
Tra le varie digressioni c’è quella del fattore di Branis che gli chiede di copulare con sua moglie per dargli un erede, che lui non può avere. La giovane contadina è piuttosto piacente e l’industriale, dopo essersi accertato che la causa dell’infertilità sia veramente dell’uomo, accetta. Dopo quella notte, nel romanzo non c’è più traccia dei due contadini né della paternità di Branis.
Altre lunghe digressioni riguardano le dispute di Branis con religiosi riguardo Dio, la creazione, il diavolo. Un lungo capitolo è dedicato al controverso personaggio di Ponzio Pilato attraverso la rappresentazione del processo intentatogli dal Senato di Roma, messa in scena dagli allievi di un collegio di nobili austriaci.
Non ho mai indagato come mai le mie preferenze siano sempre andate solamente ai libri vecchi e alle donne giovani – forse sono, rispettivamente, l’attualità e la mancanza di attualità a darmi fastidio, in modo diverso, in un libro e in una donna.
Insomma, tra le opere dello scrittore viennese questa è stata la più faticosa da leggere.

Altro di Alexander Lernet-Holenia:
Due Sicilie
Lo stendardo
Marte in Ariete
Il signore di Parigi e Il Barone Bagge
Ero Jack Mortimer 

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