Les Rois Vagabonds e un concerto per due clown

Quando la clownerie incontra la musica siamo ai livelli più elevati del mondo dello spettacolo. Lo si comprende al Café Müller di Torino dove in questi giorni sono di scena Les Rois Vagabonds con il loro Concerto pour deux clowns. Mi sono ripromesso di non usare la parola magia per quanto ho visto oggi pomeriggio, ma non posso esimermi dal definire questo spettacolo vera poesia. Julia Moa Caprez e Igor Sellem vengono da esperienze artistiche diverse e si sono  incontrati undici anni fa dando vita a questo sodalizio artistico e a uno spettacolo che ha superato le 700 repliche.
Julia suona il violino dall’età di quattro anni e a otto suonava alla perfezione il Concerto in la minore di Vivaldi. Ha studiato in scuole di musica e conservatori internazionali, fatto concerti in orchestra e come solista. Ma si è accorta che le mancava qualcosa e questo qualcosa era il movimento. Allora ha studiato danza ad Amsterdam e scuola di circo a Buenos Aires e San Francisco, quindi sono seguiti teatro di strada, cabaret, spettacoli circensi fino ad accorgersi che dentro di lei Vivaldi risuonava ancora. L’incontro con Igor è stato determinante.
Lui aveva dentro lo spirito del clown e si era accorto di riuscire a strappare una risata fin dalla scuola dell’obbligo, aveva preso il brevetto di istruttore sportivo specializzandosi nell’alpinismo poi aveva iniziato lo studio della musica e girato la Francia per dieci anni come acrobata e trombettista. Ma il richiamo della clownerie era tornato e il bagaglio acquisito nel frattempo gli ha consentito di mettere insieme con Julia dei numeri acrobatici e musicali straordinari.
Due clown ma anche mimi, acrobati, contorsionisti, danzatori, attori e soprattutto musicisti eclettici. Il loro linguaggio è universale, non ha bisogno di parole, uno sguardo al pubblico e la sintonia è subito stabilita. La bella e la bestia potrebbero essere definiti, entrambi caricaturali, ma lei, graziosa, emette gridolini acutissimi, canta da soprano, suona il violino divinamente e in ogni posizione, anche a testa all’ingiù, lui le si contrappone con un fare sgraziato e voce gutturale ma è forza bruta quando si tratta di sostenerla, suona strumenti a fiato. Una coppia affiatata nell’arte e nella vita. Infatti la poesia che dispensano a piene mani al loro pubblico diventa emozione (e commozione) quando nel finale compare in scena il loro figlioletto undicenne a suonare la fisarmonica, pochi accordi e poi si uniscono papà e mamma.
Sarà l’aria della Francia, ma trovo le scelte di Paolo Stratta per i suoi cartelloni veramente straordinarie. Ho ancora negli occhi I-Solo di Jérôme Thomas (era soltanto tre mesi fa, sempre al Café Müller) e in estate l’altro duo Elastic&Francesca in El Spectacolo! Ora attendo con trepidazione altre suggestioni. 
Concerto pour deux clowns
di e con Igor Sellem et Julia Moa Caprez
produzione Les Rois Vagabonds

 

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