Ho letto “Delitti color granata” di Nanni Arcudi

Un serial killer minaccia la tranquillità della vita torinese. Tranquillità si fa per dire, perché il clima è piuttosto questo:
Nella sede torinese del Codacons gli impiegati stavano affogando, pervenivano giornalmente centinaia di lettere da consumatori che lamentavano soprusi di varia natura….., dove il numero uno dell’Equitalia torinese si chiama Mario Tartassa e dove il comandante dei vigili tarocca gli orari delle telecamere di ingresso alla Ztl onde cogliere in castagna il maggior numero possibile di sprovveduti. E’ ovvio che in una situazione del genere possano palesarsi personaggi che hanno un senso della giustizia tutto loro e per i quali Charles Bronson giustiziere della notte rappresenta un mito da eguagliare. Il nostro protagonista, certo Mangili, si cimenta così in alcune vendette che ricordano da vicino quelle dell’ Esattore di Petros Markaris. Mangili è soprattutto un tifoso del Toro e allora fa ritrovare i cadaveri delle sue vittime in luoghi cult del popolo granata: il cippo di Meroni in corso Re Umberto, i ruderi del Filadelfia, l’immancabile Superga. Sull’altro versante c’è il commissario Delacroix, anche lui tifoso del Toro che non fatica a entrare in sintonia con la mentalità di Mangili e solo il suo forte attaccamento al dovere, il senso civico e blabla, gli impediscono di simpatizzare con il delinquente granata, la cui missione ultima è nientemeno che far saltare in aria il pullman dell’altra squadra di Torino e veder volare i parrucchini.
Il romanzetto è pieno di trovatine divertenti: l’associazione piemontese contro il tabagismo si chiama “Fuma parei”; l’agente novellino si chiama Galbusera; giochi di parole come “chi tace a call center”; gli agenti si chiamano come giocatori che sono stati del Toro, Maddè, Corradini, Jarni, Maltagliati, Skoro, Fusi….; i giornalisti sono Beppe Savoldi del Gutenberg Press, Aldo Serena della Gazzetta del Plin, Franco Ramallo dell’Eco di Condove…..; il ministro è Tricarico ma ci sono anche Danova, Caporale, Palllavicini.
Tanto per dire del clima, che ricorda quello odierno: “Signor Questore, io pagherei volentieri una tassa su cani e gatti che mantengo a casa se mi tolgono la tassa sui maiali che mantengo a Roma!” e questo non lo dice l’assassino Mangili, ma il Commissario Delacroix….
“Quello che ho appena detto poggia le basi anche sul fatto che quello che lui chiama bidet con i tiranti è lo Juventus Tedium”, nel dire ciò Delacroix scandì bene le due ultime parole.
Mi sono divertito molto a leggerlo – l’ho letteralmente divorato – nella settimana che conduceva al derby. Sigh! L’ho scoperto per caso in libreria, attirato da un titolo che non poteva passare inosservato. Lo consiglio ovviamente solo a lettori di questo colore qua.
“Mi dissocio perché i gobbi mi piacerebbe batterli sul campo e non eliminarli fisicamente” replicò il Commissario.

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