Evviva la fisa ! (4)

Ancora sul Metodo Bocca
Era l’epoca dei sogni da ragazzo. “E’ scesa malinconica la sera puntando in cielo un riflettore blu ….” cantava il Quartetto Cetra in chiusura dello show televisivo del sabato sera. Ancorché con un testo malinconico, quella canzone – il cui titolo corretto era “I ricordi della sera” – rappresentava per me una sorta di buonanotte e insieme di felice viatico che spalancava le porte del giorno successivo, la domenica – un po’ come lo era stata, quando ero ancora più piccolo, “Domenica è sempre domenica” che chiudeva “Il Musichiere” – sia che si trattasse di andare a sciare con tutta la famiglia, sia che riservasse la mattinata con gli amici e il pomeriggio allo stadio. A tifare il Toro, naturalmente. Si prendeva il 9, da capolinea a capolinea, rigorosamente sulla piattaforma in fondo, con la bandiera appesa al finestrino. Ancora lontani erano i giorni che avrei dedicato all’atletica (e alle ragazze). Ero sempre molto preso dallo sci, dal pallone e dalla fisarmonica, appunto.
Merita qualche parola in più il volume su cui studiavo lo strumento, perché è tra le poche cose che ho conservato di quell’epoca.
Con il Maestro Bocca stavo facendo indubbi progressi. Sfoglio quelle pagine ingiallite, ancora foderate con quella orribile carta cerata con la quale mia madre all’inizio dell’anno scolastico proteggeva i libri di scuola. Il libro, oggi un po’ malandato, si riempiva di appunti, freghi, sottolineature, date. 29 luglio 1964: Bravo Riccardo continua così! 5 agosto 1964: Addio bambina – canzone partigiana, tempo di marcia. 20 agosto 1964: introduzione alla beguine, PUN TATA PUNTA PUNTA. 5 novembre 1964: I cinque abbellimenti musicali, Appoggiatura-Acciaccatura-Gruppetto-Mordente-Trillo.
Scale, esercizi, brevi brani da suonare si susseguivano fino a pezzi un po’ più complicati. Tra le cose che mi sono rimaste impresse del Maestro Bocca c’era una polka-marcia intitolata “Partenza – Da Roddino” che aveva a che fare con la sua biografia. All’epoca mai mi era passato per la testa di leggere quella paginetta con cui un certo S. Giocaliere nel 1945 presentava Piero Bocca. Il ricordo di quel brano mi è tornato in mente tanti anni dopo, quando ho preso a frequentare la trattoria “da Gemma” a Roddino, uno dei ‘must’ della cucina di Langa. Solo allora sono andato a leggere la biografia del mio insegnante di fisa, scoprendo che “…per migliorare sempre più la sua cultura musicale, entrò a far parte come allievo della Banda Musicale di Monforte d’Alba, dove ebbe mezzo di imparare il clarinetto… Contemporaneamente entrava nelle piccole orchestre, sino a quando potè crearne una propria…. Diresse la piccola Banda di Roddino e iniziò la carriera di insegnante di musica…..”
In seguito sono tornato più volte a Roddino, da Gemma, in occasioni conviviali con lo staff di Chiamparino, l’ultima a fine mandato del sindaco, nel 2011. La mia fisarmonica era sempre richiesta per far cantare e tenere allegra la brigata. Così con emozione ho suonato (indegnamente) in quelle lande, ricordando il Maestro ‘Pierin’ Bocca.

(4 – continua)

Evviva la fisa – 1
Evviva la fisa – 2
Evviva la fisa – 3

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