Ho letto “La prima moglie e altre cianfrusaglie” di Arto Paasilinna

Il protagonista di questo divertente romanzo è Volomari Volotinen, un assicuratore in carriera che a vent’anni ha sposato una donna con il doppio della sua età. Laura Loponen, dopo essere stata ausiliaria di prima linea della Seconda guerra mondiale, è ora maestra pasticcera in una fabbrica di dolciumi. Insieme costituiscono una coppia molto affiatata sottoposta però a una pioggia di battutine per la differenza d’età. Proprio per questo Volomari ad un certo punto è anche costretto a cambiare lavoro. Il giovane assicuratore è un collezionista compulsivo di tutto il possibile, soprattutto di antiche rarità. Che cosa colleziona? Si fa presto a dirlo perché il romanzo è scandito in capitoletti, ognuno dei quali corrisponde a un’avventura per conquistare una cianfrusaglia.
La bizzarra collezione comincia con un cimelio di famiglia, il “bavaglio dell’Accapelita”. Gli Accapeliti erano mercenari finlandesi al soldo del Re Gustavo Adolfo nella Guerra dei Trent’anni e proprio un antenato di Volomari era stato un Accapelita. Il bavaglio era un pezzo di legno di frassino che veniva legato al collo dei mercenari per evitare di urlare mentre subivano un’operazione di taglio degli arti. Successivamente viene in possesso della dentiera del Maresciallo Carl Gustav Mannerheim, eroe di guerra, diventato poi presidente della Finlandia. Seguono un refrigeratore di latte scremato, il cavatappi di Nätti-Jussi che è stato una figura leggendaria delle foreste finlandesi, il fischio di una locomotiva, il costume da bagno di ‘Tarzan’ Johnny Weissmuller giunto a Helsinki ubriaco fradicio e diventato amico di Volomari, il colbacco indossato da Lenin e così via. Particolarmente esilaranti le storie di come si è impossessato dello scheletro di un ufficiale dell’Armata Rossa, della clavicola di Cristo e delle palle del papa.
A fine pasto, a suggello della fruttuosa trattativa, il giurista gesuita fece dono all’assicuratore di un paio di testicoli in ceramica di fabbricazione ceca. L’oggetto, risalente ai primi del XIX secolo, si presumeva rappresentasse le palle di Innocenzo III (1161-1216), che, a quanto pare, aveva avuto sedici figli dalle sue numerose amanti.
Il fatto è che Volomari Volotinen, per il suo lavoro di assicuratore prima e liquidatore poi, si reca spesso all’estero – a Parigi, Budapest, Londra – dove a volte è incaricato di rappresentare la Finlandia in congressi internazionali. E’ facile quindi per lui innamorarsi di qualche oggetto antico, ma a volte è difficile portarlo in patria e aggiungerlo alla sua collezione, come è successo per una ghigliottina originale della Rivoluzione francese, garantita 1792, che ha decapitato almeno cinquecento persone.
Durante scavi sul litorale norvegese del Mar Glaciale Artico vengono rinvenuti resti della popolazione di cultura Komsa del periodo mesolitico. Naturalmente l’assicuratore è sul posto quando viene dissotterrato lo scheletro di una donna, probabilmente sui trentacinque anni: Nell’incavo delle ossa iliache, Volomari rinvenne con grande gioia un ciuffo di peli eccezionalmente ben conservati… si trattava piuttosto del pelo pubico di una donna emersa da un lontano passato… Volomari asciugò e lavò i peli di passera vecchia di dodicimila anni, prima di sistemarli meticolosamente nel suo classificatore.
Altrettanto divertente è il capitolo in cui Volomari occulta in campagna un lanciagranate della seconda guerra mondiale con tanto di proiettili. Un vero pezzo da museo di inestimabile valore. Contrariata da quel ritrovamento e preoccupata per la mancata denuncia alle autorità militari, Laura, nottetempo e all’insaputa del marito, va a sparare per eliminare almeno le granate, ma la parabola non è quella giusta.
Nonostante tutti gli sforzi dell’ex ausiliaria di prima linea, il puntamento non era del tutto preciso. Le donne in effetti non hanno il senso naturale delle traiettorie a parabola, contrariamente agli uomini, che hanno modo di studiarle quotidianamente svuotandosi la vescica. Questi esercizi permettono loro di affinare la precisione della mira...
Oggetti risalenti a ogni epoca, quindi, e tutti comprovati da precisi riferimenti storici o geografici a fatti e personaggi. Poi Paasilinna, con il suo apprezzato humour finlandese, ci mette il resto e ci lascia infine con il dubbio se anche noi siamo ossessionati dalla sindrome dell’accumulo di inutili cianfrusaglie come Volomari Volotinen.

Altro di Arto Paasilinna:

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Sangue caldo, nervi d’acciaio
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