“Ultima notte a Manhattan”, thriller o spy story è sempre un grande Winslow

Il novanta per cento del lavoro investigativo è burocrazia: un noioso, attento, dettagliato esame di documenti.
Per parlare di questo libro bisognerebbe partire da una canzone, Manhattan (1925), musica di Richard Rodgers, parole di Lorenz Hart, uno degli standard americani più incisi e gettonati di tutto il Novecento (Ella Fitzgerald, Tony Bennett, Oscar Peterson, Bing Crosby…). Le parole finali di questo brano sono 
We’ll turn Manhattan / Into an isle of joy! Il titolo originale di questo libro di Don Winslow è proprio The Isle of Joy. (Mentre scrivo queste righe sto ascoltando su Spotify le infinite incisioni di Manhattan).
La sorpresa per uno che ritiene di aver letto tutto (o quasi tutto) quanto pubblicato in italiano dello scrittore newyorkese è scoprire che non rientra in alcuna delle serie tanto amate, quelle di Neal Carey, Art Keller, Boone Daniels, Ben&Chon, Bobby Z, Frankie Machine. Fosse un disco sarebbe un singolo. Risale al 1996, pubblicato come A Winter Spy sotto lo pseudonimo di MacDonald Lloyd, proprio dopo aver terminato la serie di Neal Carey (tutta pubblicata poi da Einaudi tra il 2016 e il 2018).
Una lunga e doverosa premessa per arrivare a dire qualcosa di Walter Withers, un passato da agente CIA in Europa con base a Stoccolma. Amava il suo lavoro ma gli mancava molto New York, così ha colto l’occasione, quando probabilmente una talpa ha bruciato la sua rete di informatori (in un suo sogno ricorrente si trova su una scogliera mentre i suoi collaboratori sono strappati via dalle onde), per lasciare l’Agenzia e tornare a casa. Negli ultimi tempi in Svezia aveva conosciuto una cantante jazz di origine francese, Anne Blanchard, piuttosto nota e con alcuni dischi all’attivo, che si esibiva nei night club di mezza Europa. Galeotta fu proprio la canzone Manhattan.
Ora Walter e Anne sono a New York. È il 1958. Lei continua a esibirsi nei club, lui quasi ogni sera la raggiunge. Walter per i suoi trascorsi ha trovato impiego senza difficoltà alla Forbes & Forbes, una grossa agenzia di sicurezza. Pedinamenti per controllare mariti fedifraghi o dirigenti d’azienda infedeli.
…seguire qualcuno su un marciapiede affollato è una forma d’arte.
Niente di difficile e Walter svolge bene il suo lavoro, così alla vigilia di Natale il suo capo gli chiede di vestirsi opportunamente e recarsi al Plaza per un party organizzato per il giovane senatore Joseph Keneally. Auguri di Natale e raccolta fondi per la campagna elettorale per la presidenza. Compito di Withers è tenere d’occhio Madeleine, la futura First Lady, un incarico semplice, non una vera e propria guardia del corpo perché a quello pensano tre robusti ragazzoni, irlandesi come Keneally, quanto piuttosto evitare che la avvicinino dei malintenzionati. Bella donna e di gran classe, marito ambizioso e che non sa tenere chiusa la cerniera dei pantaloni, fratello factotum e organizzatore della campagna. Ce n’è già davanzo, assonanza tra i cognomi, origini irlandesi, se poi si aggiunge l’attricetta amante, suicida o fatta morire per overdose, si può ben capire che Winslow ha pescato qualcosa nella storia americana di quegli anni. Riconoscere JFK, RFK, Jacqueline e Marylin Monroe è persino ovvio.
Da quella sera e fino a Capodanno è un crescendo incalzante di eventi che mettono in pericolo sia Walter che soprattutto Anne. La CIA è una mammoletta di fronte all’FBI di J.
Edgar Hoover, deciso a fermare l’ascesa di Keneally, ma ci sono anche il KGB e ovviamente la mafia italiana, che non manca mai. Intere pagine sono dedicate alla Finale del campionato NFL che si tenne il 28 dicembre 1958 allo Yankee Stadium di New York City tra i New York Giants e i Baltimore Colts. Winslow ci porta a spasso tra grandi alberghi, locali notturni, Greenwich Village, rive dell’Hudson, mentre le doti di intelligenza e scaltrezza tengono a galla Walter Withers. Romanzo davvero mozzafiato, quando prendi in mano Don Winslow non puoi più fermarti.
Un uomo protegge ciò che ama. Anne cantava per lui: We’ll turn Manhattan / Into an isle of joy. Spazzole sui piatti. Poi l’accordo finale. Un’isola di gioia, pensò Walter.

per Einaudi: peccato quel refuso a pagina 274!

Libri di Don Winslow (in ordine sparso):
Broken 
Il potere del cane
Il cartello
Il confine
Palm Desert
Lady Las Vegas
Nevada Connection
L’ora dei gentiluomini
China Girl 
Missing – New York
Morte e vita di Bobby Z
I re del mondo
Le belve
Satori
L’inverno di Frankie Machine
La pattuglia dell’alba 

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